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🎧 Ditte “apri e chiudi” a Prato: 2 arresti, 28 indagati per evasione fiscale

🎧 Ditte “apri e chiudi” a Prato: 2 arresti, 28 indagati per evasione fiscale

Un trust di ditte “apri e chiudi”, che svanivano senza aver pagato un centesimo di tasse: un “sistema” che andava avanti da 20 anni. Con questa accusa la Procura di Prato ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari l’arresto in carcere di due imprenditori cinesi. L’indagine conta 28 indagati.

Audio: servizio di Giorgio Bernardini

Chiudere l’azienda appena arriva un accertamento, aprirne un’altra il giorno dopo cambiando solo il nome e l’intestatario. Un sistema che potrebbe sembrare rudimentale, ma utile per 20 anni consecutivi – nell’ipotesi della procura di Prato – a farla franca senza conseguenze. Fino a oggi, quando due uomini di origine cinese sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: i due sarebbero i gestori di fatto di numerose imprese con quelle caratteristiche.

Sono state infatti sequestrate preventivamente dieci aziende e diciotto unità immobiliari, per un valore di circa 5 milioni di euro. Il sequestro preventivo contempla anche sette automobili e alcuni conti correnti bancari dove sono depositati oltre mezzo milione di euro. Gli indagati sono complessivamente 28: si ipotizza – come riferisce la procura di Prato in una nota – “la commissione dei delitti di omessa dichiarazione e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte”. Tuttavia è la stessa magistratura inquirente a precisare che i gradi di responsabilità delle persone indagate vanno ancora accertati.
L’indagine ha portato all’emersione di una dilagante evasione fiscale e contributiva che sarebbe stata portata avanti attraverso il fenomeno delle imprese “apri e chiudi , mediante il quale gli imprenditori “di fatto” esercitano attività d’impresa in costante evasione d’imposta, avvalendosi di prestanome  – le cosiddette “teste di legno” – che si succedono periodicamente.

Le imprese, trascorsi pochi anni dall’avvio, cessavano l’attività appena venivano notificati i primi debiti erariali, spesso di importo rilevante, con lo scopo evidente di evitare ripercussioni economiche negative causate dalle da procedure amministrative di accertamento: in questo modo i due imprenditori destinatari delle misure cautelari si sarebbero sottratti al pagamento delle imposte per un arco di tempo quasi ventennale.

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