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ToscanaCronaca🎧 Firenze, soldi illeciti per comprare ristoranti e alberghi

🎧 Firenze, soldi illeciti per comprare ristoranti e alberghi

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🎧 Firenze, soldi illeciti per comprare ristoranti e alberghi
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Firenze – Ventitré le perquisizioni, nove gli indagati per la maxi operazione della Guardia di Finanza coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Due le menti dell’operazione – secondo gli inquirenti – dedita a reinvestire soldi sporchi in locali ed alberghi. Tra gli indagati anche l’ex portiere della Fiorentina Giuseppe Taglialatela.

Il servizio di Raffaele Palumbo.

Firenze si sveglia e scopre di essere terra di riciclaggio di denaro sporco, di malaffare, di traffici illeciti. Troppo tardi. Anche in città è una pratica vecchia di decenni. Dove si producono o si ripuliscono ingenti somme illecite? In una città ricca, dove in certi comparti girano veramente tanti soldi e dove vige la pace ed è assente dalla narrazione la presenza criminale. L’allarme era già stato lanciato dal Procuratore generale Ettore Squillace Greco nella relazione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a gennaio. Firenze con luogo ideale per produrre denaro non tassato da ristoranti e alberghi per poi riciclare quel denaro in altri ristoranti e alberghi e anche in qualche – diciamo così – sfizio personale. Due – secondo gli inquirenti .- le menti della banda: Eluert Kamami e Alessandro Bigi. Stiamo parlando di 31 locali, due alberghi, un birrificio, un autonoleggio per un ammontare di 13 milioni di euro. Coinvolti nelle indagini anche l’ex portiere della Fiorentina e del Napoli Giuseppe Taglialatela e la società Ischia Calcio. Il gioco era semplice: non fare scontrini e produrre denaro cash per pagare lavoratori e reinvestire in altre attività dove fare lo stesso gioco. E poi come resistere all’acquisto di beni personali con Ferrari, diamanti, lingotti d’oro, gioielli? Il problema è che le menti dell’operazione dichiaravano al fisco 15-20 euro. Da lì l’operazione fatta di intercettazioni telefoniche, microspie nelle auto e ambientali, audio video, presso il ristorante Il Cavallino, di piazza della Signoria, considerato la base di tutta l’operazione.