Il mistero della vendita dell’ex complesso di Santa Maria degli Angeli. Sulla scia di un articolo uscito sul Corriere Fiorentino siamo andati a ricostruire la storia di un immobile del XIII secolo per capire se davvero esista un’offerta al miglior offerente e da parte di chi.
Un rompicapo. Si presenta così l’affare Santa Maria degli Angeli, o almeno quello che vorrebbe rappresentare per eventuali interessati all’acquisto dell’ex complesso in via degli Alfani, nato come romitorio benedettino camaldolese nel 1200 e divenuto con il secolo breve sede di vari enti, ancora proprietari di una quota parte di una superficie complessiva di 4300 mq. L’articolo uscito sul Corriere Fiorentino che riporta della messa in vendita on line del prestigioso immobile ha aperto una breccia in una notizia che da anni fa la sua comparsata senza alcun seguito, e cioè l’alienazionea a privati dell’ennesimo patrimonio architettonico.
Ciò presupporrebbe la volontà unanime dei vari soggetti coinvolti, tra cui, con certezza, la sede fiorentina dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra (ANMIG) e l’Università di Firenze che lì, fin dagli anni Sessanta, vi ha sistemato la facoltà di Lettere e Filosofia. Se la prima, a livello locale, spiega che la sede centrale ha avuto più volte intenzione di vendere dato il sovradimensionamento dello spazio rispetto alle reali necessità , la seconda, alias l’Ateneo, fa sapere che non ha nessuna intenzione di disfarsi di una residenza dove è tuttora molto attivo e dove a breve si terranno anche alcune attività del programma BRIGHT NIGHT, per altro già sold out.
Andando a scavare, si scopre inoltre che l’annuncio on line è scomparso nel giro di 24 ore, il tempo di fare arrivare la voce sul tavolo dell’ANMIG nazionale, che non ha preso bene lo ‘scippo’ da parte di qualche astuta agenzia immobiliare della decisione di vendere, rimasta anche questa nell’alveo delle probabilità , dunque non garantita.
Insomma, come nel gioco dell’oca, siamo di nuovo alla casella di partenza. Non resta che seguire le tracce lasciate tra muri antichi che portano la firma di Ammmanati, Lorenzo Monaco, Ghiberti e Beato Angelico, solo per citarne alcuni.