Inaugurata Casa Rider in via Palmieri a Firenze, un luogo di riposo e ristoro per i ciclofattorini con servizi di informazione e supporto (ciclo-officina e ricarica, info e orientamento su lavoro, fisco e permessi di soggiorno, formazione e workshop). Gli organizzatori Cgil, L’Altrodiritto, Cat, Oxfam e Nosotras: “Orgogliosi di questo progetto, l’obiettivo è che generi inclusione e legami”.
Stamani è stata inaugurata a Firenze, alla presenza della Sindaca Sara Funaro, la Casa Rider, la prima nel suo genere in Italia. Casa Rider sorge nel cuore di Firenze, in via Palmieri 11R, in un locale di proprietà del Comune assegnato alla Cgil, he, dopo anni di lotte per affermare diritti in questo settore, ha promosso il progetto insieme alle organizzazioni L’Altrodiritto, Cat, Oxfam e Nosotras, da tempo impegnate nella tutela delle persone migranti.
Chi fa il rider è costretto a sostare per l’intera giornata in strada, in attesa di una consegna pagata pochi euro, nonostante il gran caldo o le giornate fredde e di pioggia. Da qui nasce il bisogno di uno spazio, una “casa”, dove potersi riparare e riposare, bere un bicchiere d’acqua, ricaricare le batterie, condividere problemi e necessità e magari organizzarsi per cambiare questo modello di lavoro basato sullo sfruttamento, come nello sciopero avvenuto proprio qualche settimana fa. Casa Rider non è solo questo: è uno spazio di ascolto e confronto per chi lavora nel food delivery e più in generale per tutti coloro che vengono da percorsi migratori e hanno bisogno di informazioni e supporto per uscire da una potenziale condizione di vulnerabilità.
L’inaugurazione di oggi arriva dopo mesi di iniziative, eventi di autofinanziamento, incontri di co-progettazione insieme ai rider, a singoli attivisti e associazioni del territorio.
E’ stato lanciato un crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso al quale hanno contribuito oltre 200 donatori, per un totale di oltre 23mila euro raccolti, incluse le donazioni pervenute da altri canali. Con queste risorse sono stati finanziati buona parte dei lavori di ristrutturazione della sede del Comune di Via Palmieri, curati dallo studio Architettura M.
In questi mesi decine di giovani attivisti si sono presi cura di questo spazio mettendo a disposizione il proprio tempo per i lavori di sistemazione e allestimento, altri hanno donato un oggetto oppure hanno supportato la comunicazione del progetto.
All’appello per rendere accogliente Casa Rider hanno risposto anche alcuni artisti donando proprie opere: Katone e James Vega della Street Level Gallery hanno realizzato graffiti rispettivamente sul bandone della sede e in una tela, così come all’interno dei locali è possibile apprezzare i disegni di Vignettisti per la Costituzione e le foto scattate nel corso degli scioperi dei rider dalla fotografa Giorgia Calvanelli.
Dicono Cgil L’Altrodiritto, Cat, Oxfam e Nosotras: “Siamo orgogliosi di dar vita ad uno spazio sociale nel centro di Firenze, con un progetto che ha già mobilitato tante energie dimostrando il desiderio di cura e solidarietà dei cittadini di Firenze. Ci auguriamo che questo esperimento nel dare ristoro e sostegno ai rider e alle persone più vulnerabili possa renderli nel tempo protagonisti, generando inclusione e costruendo i legami e le relazioni umane che rendono viva la nostra città”.
Spiega Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze): “La Cgil ha voluto questo progetto credendoci fermamente, perché per dare voce al lavoro disperso servono luoghi adatti e per rappresentare questo mondo dei rider occorre farsi carico dei loro bisogni, offrendo occasioni di socializzazione e protagonismo sociale”.
Aggiunge Luigi Giove (segreteria nazionale Cgil): “Il sindacato vuole rispondere alle esigenze concrete di questi lavoratori, Casa Rider a Firenze è un importante modello da replicare, per molti i rider sono lavoratori invisibili ma in realtà sono parte integrante del nostro sistema produttivo e la Cgil vuole organizzare e rappresentare a 360 gradi i loro diritti”.
Dichiara la sindaca Sara Funaro: “È un messaggio molto importante che Firenze dà sul fronte della tutela del lavoro una risposta a chi svolge un’attività che spesso coincide con la precarietà. Questi lavoratori avranno finalmente un luogo di riposo e di ristoro, uno spazio di aggregazione e socializzazione, ma anche occasioni di ascolto e confronto. Con Casa Rider la nostra città continua ad essere di esempio a livello nazionale sul tema del lavoro. Siamo stati la prima città ad applicare il salario minimo in tutti gli appalti del Comune. E continuiamo a tenere alta l’attenzione sulle politiche per il lavoro, il reddito, il sostegno alle persone in difficoltà, per una Firenze che mette sempre al centro i diritti e le persone”.
Aggiunge l’assessore al lavoro Dario Danti: “La grande questione dei diritti e della dignità di chi lavora è uno dei temi al centro dell’azione di questa amministrazione, uno spazio pubblico di proprietà del Comune si apre alla comunità dei riders anche per affermare l’idea non solo di un lavoro ma anche di una socialità diversa, restituendo dignità e diritti a chi sulla strada percorre chilometri, ed è disposto a farlo a qualsiasi orario e con qualsiasi condizione metereologica. Il messaggio che vogliamo lanciare è chiaro: questa giunta è a fianco di quanti lottano per conquistare migliori condizioni di lavoro e in questa lotta per i diritti vogliamo fare fino in fondo la nostra parte”.