Firenze, con una lunga conferenza stampa l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, ha fatto il punto sui monitoraggi ambientali relativi al canale Usciana e ai siti in cui è stata rilevata la presenza di miscelato contenente keu.
“Non c’è mai stata sottovalutazione della situazione, semmai grande attenzione soprattutto ai dati elaborati da Arpat – ha dichiarato l’assessora Monni – Dobbiamo ricordare che è stato proprio un controllo effettuato da alcuni addetti dell’agenzia, nel 2018, presso il Green Park di Pontedera a rilevare le prime anomalie. Poi da lì è partita la diffida degli uffici regionali alla ditta Ecoespanso, produttore del keu, e la successiva modifica dell’autorizzazione che ha previsto come destinazione del keu lo smaltimento in discarica”.
In podcast l’intervista all’ assessora regionale all’ambiente Monia Monni, a cura di Gimmy Tranquillo.
“Nel corso di questi mesi – ha aggiunto Monni – da quando si è aperta l’indagine non mi sono mai sottratta a domande su questa grave vicenda. La sensazione però è che le ricostruzioni, anche recenti, siano state fatte alla ricerca del sensazionalismo, generando confusione attorno ad una vicenda certamente grave e complessa. La priorità della Regione è la salute che passa dalla tutela dell’ambiente”.
Per l’assessore, “l’indagine della Dda di Firenze porta alla luce un tentativo gravissimo di aggressione delle mafie al nostro tessuto socioeconomico a cui dobbiamo opporci con la massima risolutezza, ma continuo a ripetere che la Toscana non è terra pervasa dalle mafie e non è un territorio sui cui non c’è controllo e dove tutto è lecito. Il rischio di infiltrazione delle realtà criminali è concreto e non deve essere sottovalutato – ha concluso -, ma troverà istituzioni e comunità determinate a perseguire la strada della legalità ”.
Il coordinamento formato da Regione, Arpat e Comuni in riferimento al canale Usciana, che interessa le province di Pistoia, Firenze e Pisa, e ai siti in cui è stata rilevata la presenza di miscelato contenente keu ha stabilito un piano per la messa in sicurezza di emergenza, attraverso la copertura, l’impermeabilizzazione del suolo, la regimazione delle acque superficiali e il monitoraggio delle di quelle superficiali e sotterranee; e per la realizzazione di interventi permanenti a carico del soggetto responsabile dell’inquinamento.
“Allo scopo di assicurare il massimo presidio della vicenda – si legge in una nota – la Regione ha provveduto alla nomina di un commissario straordinario per il presidio e coordinamento delle attività in materia di ambiente ed inerenti alle problematiche connesse al keu, mentre Arpat ha costituito una task force formata dai distaccamenti dell’Agenzia di Pisa, Livorno, Arezzo e Firenze”.
“Rispetto allo stato delle acque nelle aree limitrofe ai 13 siti è stata confermata l’assenza di contaminazioni – rileva la nota -. In riferimento al monitoraggio ordinario delle acque sotterranee la Regione Toscana ha provveduto ad estendere immediatamente le attività di controllo, sia attraverso Arpat riguardo i pozzi ad uso domestico, in particolare nei pressi della Sr429, sia con il coinvolgimento dell’Autorità Idrica Toscana relativamente ai pozzi dai quali viene attinta l’acqua pubblica.
“La Regione ha sostenuto integralmente, anche con risorse aggiuntive, i costi relativi alle attività di monitoraggio dei pozzi ad uso domestico e alla loro prosecuzione nei prossimi mesi”. In relazione allo scarico del depuratore e al canale Usciana Arpat ha reso noto che “dai campionamenti effettuati nei primi due trimestri del 2021 risultano rispettati i valori limiti di emissione”.