Si vota a giugno anche a Prato dove per ora, per il dopo Biffoni sono due i candidati che hanno ufficializzato la loro corsa. Lo scenario, le coalizioni, la storia delle candidature sciolte e di quelle non ancora in pista (soprattutto nel centro sinistra) nel servizio di Giorgio Bernardini.
La gestione della sicurezza e il rilancio economico del distretto saranno certamente al centro della campagna elettorale per l’amministrazione del secondo Comune della Toscana: la città italiana con il più alto numero di stranieri rispetto alla popolazione residente (50 mila su 200 mila), quella con il maggior numero di imprese di questa regione, Prato.
Gli sfidanti hanno scelto, chi governa la città non ancora. Per ora sono due i candidati sindaci ufficialmente in campo: quello del centrodestra unito che ha scelto come suo font runner l’avvocato sessantunenne Gianni Cenni e il giovane imprenditore Jhonatan Targetti, alla guida di una lista civica che prende il nome dal suo blog (Targettopoli).
Cenni – sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – ha lo stesso cognome di Roberto, il sindaco che per primo sottrasse al centrosinistra una città capoluogo in Toscana, nel 2009. I due non sono parenti, ma il nuovo candidato faceva parte proprio della sua giunta, restata in carica cinque anni prima del doppio mandato di Matteo Biffoni (Pd). L’avvocato Cenni è uno dei fondatori del partito di Giorgia Meloni a Prato ed è riuscito ad arrivare alla candidatura battendo la concorrenza di un giovane collega di partito e di Foro, l’avvocato Tommaso Cocci. Per arrivare al ballottaggio il centrodestra dovrà certamente contare in città sul voto moderato di chi vuole discontinuità: impresa in vero non semplice, se si guarda alla consistenza delle liste nate al centro in opposizione al governo. Una di queste, quella di Jhonatan Targetti, ha già il candidato in campo. L’altra potrebbe essere la lista di Italia viva, attuale alleato della maggioranza comunale ma in procinto di presentarsi autonomamente al primo turno delle amministrative, in una dinamica molto simile a quella in atto a Firenze (e forse questo non è solo un caso).
Il centro sinistra guidato dal PD, con una coalizione che va da Sinistra Italiana fino alle frange terzo polo, sta invece sciogliendo le ultime riserve riguardo alla candidata o al candidato sindaco. Anche qui niente primarie, la successione a Matteo Biffoni però non è affar semplice: sono in pista l’assessore comunale alla scuola Ilaria Santi, il vicesindaco Simone Faggi, il segretario del PD pratese Marco Biagioni, la consigliera regionale Ilaria Bugetti. Alcune suggestioni portano anche a ipotizzare la presenza nella rosa dei nomi della capo di gabinetto della Toscana, Cristina Manetti, che è pratese. La decisione, a quanto si apprende, verrà presa proprio nel corso della prossima settimana.