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PRATO – Due incendi in simultanea scoppiati nella notte a Prato, un terzo rogo divampato a Campi Bisenzio sotto la lente degli investigatori: sembra venuta ancora una volta allo scoperto la guerra per l’imposizione delle grucce alle migliaia di ditte cinesi del piĂą grande distretto d’Europa dell’abbigliamento.
Almeno due pacchi-innesco hanno causato incendi in simultanea in altrettante aziende cinesi nella notte tra sabato 15 e domenica 16 febbraio: è sempre piĂą allo scoperto la guerra tra bande criminali orientali a Prato. Un terzo incendio scoppiato nelle ore precedenti in una ditta di Campi Bisenzio sembra avere le stesse sembianze, ma gli investigatori non se ne sono ancora certi. Il primo incendio si è verificato in via dei Confini a Prato, il secondo a Seano, frazione di Carmignano. Secondo quanto spiega il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli, “gli inneschi sono stati azionati da pacchi provenienti da una stessa impresa”. Le due societĂ colpite sono entrambe “impegnate nel settore della logistica”. Condotte – spiega la procura – che si inseriscono in “una catena di analoghi comportamenti che interessano il territorio pratese”. Le fiamme sono partite da due pacchi che le aziende avevano ricevuto da uno stesso mittente e che dovevano essere successivamente in Francia. I plichi erano dunque depositati nei magazzini delle ditte, in attesa della spedizione: si ipotizza potessero essere dotate di un timer o che l’esplosivo sia stato azionato con un radiocomando a distanza.
Il sospetto è che dietro questa escalation ci sia la guerra tra bande per l’imposizione delle grucce alle ditte del più grande distretto d’Europa del fast fashion. Alla periferia industriale di Prato, nei Macrolotti 1 e 2, ci sono oltre 5mila aziende del settore: la produzione di questo supporto per gli abiti, secondo stime dei sindacati, muove in città ricavi per 100 milioni di euro milioni d’euro l’anno. Oltre che delle procure di Prato e Firenze, la vicenda è sotto la lente della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze.