
“Sono aumentati i titoli di reato e le segnalazioni di pregiudizio nel civile. Per fare prevenzione non è più possibile lasciare le procure minorili sprovviste di personale amministrativo e anche di magistrati”. È il grido di dolore della procuratrice dei minori Roberta Pieri, a distanza di un anno dal suo insediamento. I dati, già presentati in occasione dell’ultimo anno giudiziario, ci dicono che nel 2024, nel distretto toscano, i reati di matrice violenta – rapine, lesioni, violenze sessuali, stalking – sono saliti del 16% rispetto al 2023.
“Servono una migliore accoglienza per i minori non accompagnati, di fatto parcheggiati nei centri”, dice Pieri, e risorse economiche per formare gli operatori. Quanto alle baby gang, il fenomeno, “che dovrebbe essere definito più propriamente associazione a delinquere” per non stigmatizzare il minore, spiega la procuratrice, “in Toscana possiamo dire che non ce ne sono”. Così la procuratrice Pieri stamani in una conferenza stampa fiume per denunciare le gravi mancanze di organico e dunque l’impossibilità di far fronte alla prima vera urgenza a monte del sistema giustizia, quella della prevenzione.
 “La procura minorile di Firenze dovrebbe avere in organico quattro magistrati oltre al procuratore capo ma ad oggi sono presenti in tutto quattro magistrati per una competenza che si estende su tutto il distretto della Toscana. Questo non è più possibile se si vuole investire veramente sulla sicurezza del cittadino e sulla prevenzione e sull’educazione del minore”. I dati già presentati in occasione dell’ultimo anno giudiziario riportano per il 2024 che i reati di matrice violenta – rapine, lesioni, violenze sessuali, stalking – sono saliti del 16% rispetto al 2023, nel distretto toscano.
   “Dieci anni fa sono arrivata alla procura per i minori da pm – spiega Pieri, che da un anno è procuratore capo – in questo periodo è cambiata la società , è cambiata la famiglia e c’è stato il Covid che ha modificato le relazioni sociali. Ma anche i reati sono aumentati, buona parte dei quali viene commessa da minori stranieri non accompagnati. Ragazzi che non hanno famiglia, non hanno riferimenti e presentano problematiche psicologiche legate al loro vissuto. In Toscana la prima accoglienza non è adeguata: non ci sono comunità idonee e quelle esistenti offrono solo vitto e alloggio. Di conseguenza chi è portato a delinquere non viene fermato”. Inoltre è emerso dalle indagini svolte nell’ultimo anno che i minorenni non agiscono da soli e organizzati in baby gang. “I minorenni – spiega Pieri – spesso vengono utilizzati dai maggiorenni per commettere reati, nella falsa convinzione che la disciplina sia meno severa per i ragazzini. Tutto falso: nell’ultimo anno sono aumentati gli arresti per i minorenni”.
   Nei giorni scorsi sono stati sottoposti a fermo due maggiorenni e un 17enne per una rapina messa a segno ai danni di una giovane la notte del 7 marzo scorso nel centro di Firenze. Le indagini hanno accertato che mentre i più anziani facevano da palo, il minorenne ha spinto a terra la donna torcendole la mano per strapparle il cellulare.
   “Sicuramente occorre investimento maggiore, anche in termini qualitativi sulla accoglienza dei minori stranieri non accompagnati” – ha sottolineato Pieri – la normativa è all’avanguardia ma mancano le risorse economiche per formare adeguatamente gli operatori che lavorano nelle comunità di accoglienza e per predisporre progetti educativi. Si trascura la giustizia minorile perché si pensa sempre più alla normativa solo in termini di repressione e adeguata a certi tipi di reato, dimenticando che gli adulti criminali sono stati a loro volta dei minori”.Â