Al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato dal 26 settembre 2024 al 2 febbraio 2025. La mostra è curata da Stefano Collicelli Cagol, direttore del Centro Pecci, ed è parte del programma annuale La Toscana al Centro, dedicato ad artiste e artisti che nel corso della propria carriera hanno attraversato il territorio regionale
Il percorso espositivo riunisce al Pecci una serie di sculture, oltre 30 dipinti e più di 20 opere grafiche tra disegni e litografie, dando la possibilità di approfondire la ricerca dell’artista attraverso lavori esistenti e altri di nuova produzione.
La parola ‘satura’ rimanda alla dizione latina ‘Satura Lanx’, un piatto da portata riempito con diverse primizie pensato per essere offerto agli Dei, da cui discende il genere letterario, caratterizzato da una varietà di stili. In italiano, la parola significa sia letteralmente che metaforicamente ‘essere pieni’. Entrambe le accezioni, italiana e latina, sembrano richiamare la ricchezza di colori, l’opulenza materica e la diversità di media esplorati dall’arte di Fratino.
In occasione di Satura Fratino (INTERVISTA NELL’AUDIO a cura di Giorgio Bernardini) presenta dodici nuovi dipinti di dimensioni diverse caratterizzati da scenografie suntuose, paesaggi, nature morte, ambienti domestici, ritratti e momenti di intimità. Questo nucleo pittorico inedito consente un ulteriore approfondimento dei temi tipici della sua produzione, come il corpo nudo disteso, il ritratto di famiglia, la natura, l’erotismo e il sesso, mettendo in luce motivi da sempre presenti nell’opera di Fratino, sin dai suoi primissimi lavori. Trattati ogni volta in modo diverso, questi soggetti costituiscono fonte di ispirazione ricorrente per Fratino e per la sua indagine sulla rappresentazione della bellezza. Accanto a questa selezione, la mostra include otto album di schizzi che permettono al visitatore di scoprire la pratica dell’artista, in particolare portando in luce come il disegno sia sostegno e ispirazione per la composizione pittorica.
“Louis Fratino. Satura” – afferma Stefano Collicelli Cagol, Direttore del Centro Pecci – è una mostra che testimonia il percorso dal 2017 a oggi di uno dei più interessanti artisti della generazione emergente. Nelle sue opere, attraverso un immaginario queer e omoerotico, Fratino aggiorna i grandi temi della storia della pittura: dal ritratto, al paesaggio, al nudo, alla natura morta, interrogandone la validità nel XXI secolo. La mostra allestita al Pecci guarda in particolare all’influenza che la tradizione artistica, letteraria e cinematografica italiana del Novecento ha avuto sull’artista. Con un formidabile talento pittorico e compositivo, Fratino risveglia i sensi di chi si confronta con le sue opere. In mostra sono raccolti i dipinti, disegni, sculture, litografie e quaderni di schizzi.
Per Lorenzo Bini Smaghi Presidente della Fondazione per le arti contemporanee in Toscana “Il Centro Pecci conferma la sua vocazione di centro culturale internazionale e sperimentale mantenendo un forte ancoraggio al territorio, presentando per la prima volta in un’istituzione artistica la mostra monografica di Louis Fratino. Il giovane artista statunitense ha conquistato un grande consenso pubblico a livello globale e siamo felici che il Centro Pecci sia la prima istituzione a raccogliere per la prima volta più di sessanta sue opere oggi in collezioni di tutto il mondo.”
“Una bellissima occasione per accostarsi all’arte di Louis Fratino, grazie alla visione del Centro Pecci che promuove un’inedita personale dell’artista statunitense – ha detto il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – Un’esposizione che mette in luce i legami di Fratino con il territorio toscano e in particolare con la costa tirrenica, fonte di ispirazione per le sue opere, che qui troviamo raccolte tra lavori esistenti e nuove produzioni. Un grande merito del Centro Pecci, dunque quello di aver portato a Prato e in Toscana un artista cheè tra i protagonisti della scena internazionale”.
“Il Centro Pecci porta a Prato una grande artista internazionale attraverso una mostra che parla moltissimo dell’Italia. – Afferma la Sindaca di Prato Ilaria Bugetti – Dipinti, disegni e sculture ispirati a molti artisti italiani del Novecento per raccontare la bellezza in tutti i suoi colori. Bellezza di cui vogliamo essere pieni o meglio, saturi, come ben indica il titolo di questa esposizione. Esposizione personale di cui vantiamo con orgoglio il primato quale istituzione pubblica.