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🎧 Sostenibilità, il fisico Fritjof Capra: “E’ il pilastro della vita su questa terra”

“La sostenibilità non è una parola che legittima qualunque azione dell’uomo, ma il pilastro della vita su questa terra, è legge non scritta e la detta la natura”. Il fisico sistemico Fritrjof Capra interviene con una Lectio Magistralis sulle “Reti della Vita” presso il “Sustainability Day”, l’evento promosso dalla Fondazione Italiana per la Bioarchitettura, in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, che si è tenuto presso la Certosa di Firenze. Obiettivo dell’iniziativa: promuovere un processo di alfabetizzazione nella sostenibilità in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Si parla sempre di ‘sostenibilità’, ma cosa significa davvero, soprattutto alla luce dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU? Per spiegarla, promuovere un processo di alfabetizzazione, la Fondazione italiana per la Bioarchitettura, in collaborazione con l’Università di Firenze, dunque il Dida – Dipartimento di Architettura, ha indetto un open day dedicato al tema con l’intento di coinvolgere gli studenti, i docenti delle diverse aree culturali e gli interessati attraverso il contributo di personalità di livello internazionale, uno su tutti il fisico Fritjof Capra. La casa, la città, l’ambiente – si è detto – non sono universi separati, ma un unicum dove si intrecciano relazioni, radici culturali, e dove la ‘sostenibilità’ si gioca evidentemente anche sul piano strutturale, sul costruito e su quello ancora da costruire.

Nella Lectio Magistralis “Le reti della vita”, Capra spiega che la sostenibilità non è un concetto per legittimare le azioni degli uomini in tutti gli ambiti in cui si muovono, ma è ciò che sostiene la vita su questa terra. “Ogni cellula ha un suo sistema cognitivo, ogni essere vivente è caratterizzato da questa cognizione e dall’autopoiesi, ossia dalla capacità che ha il nostro corpo di rigenerarsi da dentro, per cui ogni cellula rappresenta un sistema termodinamico aperto”. “Quindi, quiando agiamo, dobbiamo tenere conto delle leggi non scritte della natura”.

Un’ecologia profonda, l’idea di un sistema unico e complesso di cui anche l’uomo fa parte. “Sono convinta che da Firenze, dove è partito il Rinascimento, possa ripartire una rivoluzione ecologica intesa come ‘oikos’, come una casa in cui tutti noi ci riconosciamo, definita da un sistema relazionale che ci mette tutti insieme”. Così Wittfrida Mitterer, presidente della Fondazione italiana di Bioarchitettura che prosegue: “C’è una consapevolezza importante determinata in buona parte dalla paura, di non riuscire ad esempio a gestire il futuro, di fare scelte sbagliate, perciò con questo evento vogliamo metterci a disposizione dei giovani, dando loro delle informazioni affinché possano costituire delle pietre miliari sul percorso dell’alfabetizzazione ecologica, avere una marcia in più rispetto alle persone che non si interessano e che vegetano in un mondo economico in cui prevale il denaro”.

L’incontro ha  toccato ambiente, informatica, green, clima engineering, economia circolare e si è snodato in tavole rotonde, desk tematici e perfino un ‘Instant match’: ai giovani è stato consegnato un foglio con una domanda semplice, ma non banale: “come immagini i luoghi di vita nel prossimo futuro?”. Le risposte migliori saranno premiate non con oggetti, ma con servizi nella direzione della sostenibilità: i primi tre classificati avranno l’accesso illimitato per un giorno alla “Klimahouse” di Bolzano nel 2025.

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