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🎧 Valencia: la solidarietà da Firenze e l’impresa ‘salvavita’

VALENCIA – ‘Firenze vi è vicina ed è pronta ad aiutare’. Lo afferma la sindaca Funaro rivolgendosi alla popolazione colpita dal disastro alluvionale in Spagna. ‘Ci stringiamo alla città, alla sua sindaca e ai familiari delle vittime e dei dispersi’. Scrive Funaro che insieme all’assessora alla protezione civile del Comune Laura Sparavigna ringrazia Massimiliano Napolitano, volontario del nucleo operativo della protezione civile (Nopc) che ieri è riuscito  a raggiungere Valencia e consegnare del midollo osseo che ha permesso di salvare la vita ad un malato in attesa di trapianto.

Intervista all’assessora Sparavigna

“Siamo grati per il sostegno che sta assicurando ad una comunità particolarmente colpita”. Lo hanno detto la sindaca Sara Funaro e l’assessora alla protezione civile Laura Sparavigna commentando l’arrivo di Massimiliano Napolitano, un volontario del nucleo operativo della protezione civile (Nopc), a Valencia, devastata da piogge torrenziali e improvvise inondazioni.
Napolitano doveva consegnare un midollo osseo, conservato in un apposito frigo, che serviva a salvare la vita ad un ammalato in attesa di trapianto. “Il ruolo dei volontari in queste emergenze è fondamentale – hanno aggiunto – siamo orgogliose che Firenze possa contare su una comunità di cittadine e cittadine capaci e di una generosità straordinaria e instancabile”.
Il Nopc di Firenze opera in convenzione con il sistema sanitario per il trasporto di organi e staminali in tutto il mondo da molto anni. Svolge anche attività ordinarie (documentazione video, reperibilità per allerte) in convenzione con il sistema di protezione civile comunale.
Dopo il delicato trasporto Napolitano è rimasto a Valencia: domani è previsto l’arrivo di un altro volontario del Nopc e per questo ha deciso di utilizzare la ‘giornata libera’ per studiare con attenzione la logistica e rendere possibile il trasporto degli organi nella città devastata.

“Non ho avuto paura e sono partito lo stesso – racconta Massimiliano – dovevo partire perché dovevo consegnare in ogni modo le cellule staminali che conservano nel mio frigo e che servivano a salvare la vita ad un ammalato in attesa di trapianto”. Arrivato all’aeroporto a Valencia, prosegue, “la situazione era davvero surreale, non c’era modo di uscire dall’aerostazione, i taxi non potevano arrivare e neppure i bus e le linee della metropolitana erano interrotte. Praticamente mi trovavo isolato e bloccato in aeroporto. La fortuna ha voluto però che nella concitazione della situazione avessi scambiato due parole con una coppia spagnola, Juanma e Maria Jesus, che una volta recuperata la loro auto si sono offerti con grande generosità di accompagnarmi all’ospedale di Valencia”. Nel frattempo nella sede fiorentina dell’organizzazione, nota a livello mondiale, è febbrile il lavoro della sala operativa per aiutare Massimiliano e gli altri volontari che si stanno muovendo in queste ore da e per la Spagna.

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