Secondo l’ultimo Osservatorio del mercato immobiliare redatto dell’Agenzia delle entrate, Firenze è la città d’Italia con la più alta concentrazione di affitti brevi rispetto alle abitazioni non principali. A che punto siamo con i provvedimenti per regolamentare questa situazione annunciati negli ultimi mesi? Si accelera sulla rimozione delle Key Boxes, mamolti airbnb e strutture turistiche ancora non hanno rispettato l’obbligo di attivare il Cin.
Audio: servizio di Viola Giacalone
Annunciato un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica (Cosp) per discutere le nuove regole anti key boxes. L’assessore al turismo e allo sviluppo economico del Comune, Jacopo Vicini, dopo l’incontro di mercoledì con il presidente di Property Managers Italia, Lorenzo Fagnoni, è tornato sui problemi dell’overtourism a margine di un’iniziativa in Palazzo Vecchio. “Lunedì avremo un Cosp in cui discuteremo la nostra proposta di delibera con la prefetta – ha detto Vicini – Inoltre è intenzione della sindaca Funaro accelerare” e portare in consiglio comunale “gli atti che ci permetteranno di vietare le key boxes a Firenze entro fine mese”. Oltre a questo, ora che è operativo il testo unico sul turismo della Regione Toscana, che garantisce ai Comuni nuovi strumenti per limitare il proliferare incondizionato degli affitti brevi, l’amministrazione potrà agire anche sui risciò e le golf car elettriche per turisti: ” Vogliamo farlo entro primavera attraverso un lavoro da svolgere a braccetto con la nostra mobilità e la polizia municipale” annuncia vicini. Si ribadisce invece la posizione del comune sul divieto di nuova locazione turistica in centro “su cui non c’è intenzione di retrocedere”. Tuttavia, ha aggiunto, “su tanti altri punti abbiamo un interesse condiviso. Penso alla raccolta dei rifiuti e a una maggiore informazione: un turista più informato, infatti, vive la città in maniera più rispettosa”.
Va al rallentatore invece la registrazione alla banca dati del ministero. In pratica una su quattro fra hotel, b&b, agriturismi e titolari di affitti brevi ancora non è in regola con la richiesta del Cin ovvero Il Codice identificativo nazionale diventato obbligatorio per essere identificati per la promozione e la pubblicità dell’offerta di ospitalità. Firenze è tra le 20 province peggiori in Italia nella classifica delle registrazioni: su 21.090 strutture in banca dati, soltanto 15.893 hanno richiesto il CIn, circa il 75,36%. I dententori delle strutture non sembrano preoccuparsi neanche delle sanzioni salate, la legge prevede una multa dagli 800 agli 8mila euro per la mancata esposizione.
Analizzando i numeri del ministero del Turismo emerge anche un altro dato: il peso degli alloggi presenti solo a Firenze su Airbnb, rispetto al complesso delle strutture registrate dalla banca dati. L’offerta di Airbnb in riva d’Arno è pari a 12.722 fra camere, appartamenti e stanze, mentre tutte le strutture ricettive registrate in provincia al ministero sono 21.090. Una cifra quest’ultima che però include anche hotel, bed and breakfast e agriturismi. Se ne deduce che il 60% di tutta l’offerta turistica della provincia di Firenze è composta dagli appartamenti in affitto nel capoluogo su Airbnb.