
Allarme gioco d’azzardo sul territorio: secondo la piattaforma Agorà nel 2023 a Firenze sono stati spesi 841 milioni di euro, una cifra che segnala una crescita esponenziale del gioco rispetto agli anni scorsi, sia nelle puntate online, che vanno per la maggiore, che in quelle fisiche. Dati che preoccupano soprattutto chi si occupa di dipendenze.
Audio: servizio di Viola Giacalone
Nel corso del 2023, la città di Firenze ha visto un’esplosione del gioco d’azzardo, con una cifra impressionante di 841 milioni di euro spesi in scommesse, slot machine, videolottery e giochi online. Questo significa che, in media, ogni cittadino fiorentino ha speso circa 2.295 euro, un dato che evidenzia una vera e propria piaga sociale in continua crescita. I numeri più allarmanti provengono dai giochi di abilità telematici, che da soli hanno raccolto oltre 330 milioni di euro, seguiti dalle videolottery con 121 milioni. A preoccupare è anche il sorpasso delle puntate online rispetto a quelle fisiche: 432 milioni contro 408. Il fenomeno, silenzioso e spesso sottovalutato, si insinua nella quotidianità delle persone trasformandosi da passatempo innocuo a dipendenza patologica, al pari dell’alcol o delle droghe. Lo testimoniano anche i dati del Mugello, dove il gioco ha superato i 94 milioni di euro, con una crescita esponenziale rispetto agli anni precedenti. Gabriele Timpanelli, direttore del Sert dell’Asl Toscana Centro, ha lanciato un allarme sulla crescente incidenza del fenomeno tra giovani e persino minorenni, mentre il direttore del SerD Mugello, Leandro Bardazzi, ha denunciato il rischio di derive pericolose come debiti, usura e depressione, fino a sfociare in ideazioni suicide. A peggiorare il quadro, si aggiunge la circolazione sui social di truffe che sfruttano il tema del gioco online, come quella di una finta mamma che, con identità e immagini rubate, racconta falsamente di essersi ripresa da un’alluvione guadagnando 1.700 euro in pochi giorni tramite una piattaforma di “gioco intelligente”. Il quadro che emerge è quello di un’emergenza sanitaria e sociale, ancora troppo poco discussa, che necessita di attenzione, consapevolezza e interventi concreti.