Ven 15 Nov 2024
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🎧Ipotesi e dubbi sul futuro dell’ex Convitto della Calza e il resort di lusso in Costa San Giorgio

Secondo quanto riporta il Corriere Fiorentino, l’ex convitto della Calza potrebbe diventare un centro benessere, seguendo il destino di tanti altri edifici storici a Firenze. Nel frattempo i lavori per il super resort nell’ex caserma Vittorio Veneto tra Costa San Giorgio e Costa Scarpuccia sembrano immobili.

Audio: servizio di Viola Giacalone

Una nuova ipotesi ha cominciato a circolare a Firenze nei giorni scorsi: Il Convitto della Calza potrebbe diventare un centro benessere. Come riporta il Corriere Fiorentino, I contorni del progetto non sono ancora chiari: c’è chi parla di una spa e chi spiega chi di una struttura sanitaria dedicata alle cure termali.

Questa scelta sarebbe una strategia per poter sfruttare le capacità ricettive della struttura, che turistico-ricettiva non è affatto: come ha riscontrato recentemente l’ultima acquirente del convitto ovvero la Domus Rex del fiorentino Riccardo Acquari, crearvi un albergo in senso stretto sarebbe impossibile. Il centro benessere permetterebbe invece di mantenere una “foresteria” per i clienti, mantenendo così formalmente la sua destinazione d’uso direzionale, quella dei servizi.

Prima del covid , la Curia di Firenze aveva tentato una prima volta di vendere la struttura, ma il veto dell’allora assessora all’Urbanistica, Cecilia Del Re, a modificarne la destinazione d’uso, aveva scoraggiato il compratore che avrebbe voluto farne un albergo. Poi, il lockdown della primavera 2020 ha portato alla definitiva chiusura del Convitto, e si è deciso di venderlo.  Domus Rex diventa quindi proprietaria dell’immobile di piazza della Calza, e nel 2022 presenta a Palazzo Vecchio il «progetto di Restauro con riqualificazione funzionale, distributiva e impiantistica del complesso», progetto del quale ancora si sa poco, solo si sa che i cartelli di “lavori in corso” apparsi lo scorso giugno sulle porte del Convitto ora sono scomparsi. 

C’è un altro posto in Oltrarno invece dove i cartelli di lavori in corso ci sono ancora, ma non hanno attinenza con la realtà visto che nonostante la presenza delle gru, i portoni sono chiusi e i lavori fermi: parliamo dell’ex caserma Vittorio Veneto, tra Costa Scarpuccia e Costa San Giorgio che Il 79enne argentino Alfredo Lowenstein  ha comprato nel 2015 per 19 milioni di euro annunciando, o potremmo dire minacciando nella visione di molti, che entro il 2020 vi avrebbe aperto un enorme resort con più 100 camere. 

Lo scorso marzo il magnate  spiegava al Corriere Fiorentino che i suoi tecnici stavano preparando gli ultimi dettagli per la richiesta del permesso a costruire e che “tra tre mesi” i lavori sarebbero finalmente partiti. Ne sono passati cinque e sugli atti del Comune non c’è traccia di quel documento, e come testimoniano gli abitanti di Costa San Giorgio i lavori sono fermi, ogni tanto appaiono degli operai e poi spariscono. L’impressione è che il miliardario sia stia scontrando con la burocrazia italiana e con le sue leggi. Questa lunga attesa ci da più tempo per rimpiangere l’occasione persa di dare una funzione pubblica alla gigantesca ex caserma.

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