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Dom 30 Mar 2025
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ToscanaCronaca🎧La Venere Biomeccanica rinasce: i collettivi di Firenze in corteo sabato

🎧La Venere Biomeccanica rinasce: i collettivi di Firenze in corteo sabato

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🎧La Venere Biomeccanica rinasce: i collettivi di Firenze in corteo sabato
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Sabato la scultura simbolo della controcultura fiorentina “La Venere biomeccanica”” costruita nel 2003  in occasione dell’occupazione dell’Ex-Meccanotessile , verrà spostata allo spazio sociale autogestito Cecco Rivolta scortata durante un corteo organizzato da realtà e collettivi di  diverse generazioni, uniti sotto il nome di “Venera.la”.

Dopo oltre due decenni di silenzio, la Venere Biomeccanica si prepara a tornare in movimento, sospinta da una convergenza di collettivi, prospettive ed esigenze che si sono coagulati intorno alla sua figura. Questa monumentale scultura, alta cinque metri e costruita con materiali industriali di recupero, venne realizzata all’inizio degli anni 2000 all’interno dell’ex Meccanotessile, in occasione della “72 ore di Resistenza” e dell’occupazione del sito. Nata come simbolo di autogestione e creatività collettiva, la Venere è rimasta fino ad oggi nel vuoto di quella fabbrica abbandonata. Ora, però, è pronta a spostarsi in un nuovo spazio temporaneo. L’evento, previsto per sabato 29 marzo alle 16, vedrà il coinvolgimento di coloro che vent’anni fa contribuirono alla sua creazione, insieme alla rete di collettivi Wish Parade.

Il corteo accompagnerà la Venere fino a Cecco Rivolta, uno spazio sociale autogestito in via Dazzi, dove la scultura rimarrà esposta fino a fine maggio. In quella data, prenderà parte alla Wish Parade per poi essere trasportata alle Cascine, in memoria dell’evento organizzato nel 2003 da Netwip-Odissea nello spazio, la “72 ore di Resistenza”. Netwip-Odissea fu un collettivo attivo nei primi anni 2000, promotore di eventi culturali e artistici basati sull’autogestione e la riappropriazione degli spazi urbani. A giugno, la Venere tornerà a Cecco Rivolta, dove sarà al centro di un confronto tra urbanisti, accademici e attivisti sul tema della “città sommersa”, tra turismo, economia e spazi urbani. Quando l’area dell’ex Meccanotessile sarà pronta, la scultura farà ritorno alla sua sede originaria.“La Venere parla, parla ancora. Non ha mai smesso» affermano gli organizzatori. La sua presenza non è solo simbolica, ma rappresenta un’esigenza concreta di spazi sociali non mercificati, il diritto alla città al di fuori delle logiche speculative dell’overtourism e della sottrazione del patrimonio pubblico. La scultura è una voce che denuncia l’abbandono degli immobili, la noncuranza verso le difficoltà materiali della popolazione e la necessità di autodeterminazione culturale e artistica. I collettivi hanno creato anche un sito dedicato alla Venere per raccontare la storia di questa convergenza di lotte. 

Parallelamente, una nuova Odissea per lo spazio si propaga in città, per voce e mano della generazione di giovani erranti che condividono le istanze della Venere Biomeccanica. La rete di collettivi uniti nella Wish Parade si sta muovendo alla ricerca di uno spazio autogestito, dialogando con l’amministrazione tra promesse e speranze, come evidenziato nel Manifesto “Spazio al Desiderio”. L’iniziativa, realizzata dopo un dialogo con le istituzioni locali, prevede una giornata di eventi a partire dalle 11.30, con musica, workshop e arte estemporanea. Nel pomeriggio, la Venere lascerà l’ex Meccanotessile, spazio che in passato avrebbe dovuto ospitare un centro di arte contemporanea e che ora è destinato a progetti di social housing e servizi per i giovani. La scultura, attualmente in fase di restauro, sarà dotata di nuove tecnologie, tra cui elementi di intelligenza artificiale. I lavori riprenderanno dopo il suo arrivo a Cecco Rivolta, anch’esso oggetto di un progetto di autorecupero con il sostegno di Comune e Regione.

«Non vogliamo che la Venere resti imprigionata per altri vent’anni – spiegano gli organizzatori – ma che torni a brillare e a essere un simbolo della città sommersa».Nella stessa giornata, alle 14.30, partirà anche un corteo da piazza Poggi in sostegno della Palestina. Gli organizzatori sottolineano che non c’è alcuna volontà di sovrapposizione, ma piuttosto un intento di condivisione: «Porteremo il nostro messaggio di libertà nelle periferie, intrecciando percorsi e significati». Il risveglio della Venere segna così una nuova tappa nella ricerca di una città più aperta e partecipativa.