In Toscana, dal primo gennaio al 30 novembre 2024, nel sistema sanitario pubblico tra pensionamenti e dimissioni se ne sono andati 503 medici a tempo indeterminato e ne sono entrati 380, un calo di 123 professionisti. Secondo la stima del sindacato Anaao Assomed dei dati del piano dell’ASL Toscana Centro, La situazione nei prossimi due anni quanto a calo del personale sanitario non migliorerà: “stipendi troppo bassi e condizioni di lavoro sono i problemi principali, dobbiamo trovare una soluzione”
Servizio di V.G
Nei prossimi due anni, cioè nel 2025 e nel 2026, il numero di medici specialisti in servizio nei presidi di competenza dell’Asl Toscana Centro si ridurrà di circa cento unità, delle quali una cinquantina riguarderanno gli ospedali della zona fiorentina, fatta eccezione per Careggi che invece fra 2025 e 2026 non perderà nessuno. A lanciare l’allarme è il sindacato Anaao Assomed, che citando i dati del piano del personale dell’Asl Toscana Centro parla di 360 uscite e di 314 ingressi nel sistema sanitario nei prossimi due anni.
Una perdita che si traduce non solo nel minor numero di specialisti a disposizione del sistema sanitario, ma anche in aggravio delle condizioni di lavoro dei medici che rimarranno in servizio, costretti a turni più lunghi, e un aumento generale dei costi della sanità.
“Con questa prospettiva i medici saranno costretti a fare ancora attività aggiuntiva, con un aggravio della spesa sanitaria – spiega il segretario di Anaao Assomed Gerardo Anastasio – Arriviamo alla cosiddetta gobba pensionistica che avevamo preannunciato anni fa. Dal 2027 la situazione dovrebbe migliorare, intanto però bisogna affrontare il presente e l’immediato futuro”.
I problemi principali, come negli ultimi anni, ci saranno soprattutto nei pronto soccorso e per la chirurgia, perché i più giovani scelgono sempre meno chirurgia generale e dalla specializzazione di medicina e chirurgia d’urgenza. I posti adesso ci sarebbero, visto che con il Covid sono state aumentate le borse per la specializzazione, a mancare sono invece i candidati. “Gli stipendi bassi e le condizioni di lavoro sono i due problemi principali che bisogna affrontare – spiega ancora Anastasio – Uno specializzando a Firenze prende 1200 euro al mese, come può pensare di mantenersi da solo senza l’aiuto della famiglia? Dobbiamo modificare prima di tutto l’inquadramento dei giovani garantendo loro contratti di formazione lavoro che forniscono maggiori coperture. Inoltre servono una maggiore flessibilità di orario e un turnover oltre il cento per cento per migliorare i turni di lavoro e quindi le condizioni complessive. Sono battaglie che portiamo avanti a livello nazionale, mentre a livello regionale, dove è stato fatto qualcosa per migliorare la situazione, come i concorsi aperti agli specializzandi, sarebbe opportuno estendere l’accordo sul tutoraggio che c’è per Careggi. Funziona e motiva i giovani medici perché l’attività è riconosciuta e retribuita, anche se non con cifre elevate”.