âRibaltare il punto di vista delle cose e cominciare a guardare i fatti dal punto di vista dei cattivi, cosĂŹ tu scopri unâaltra realtĂ completamente diversa dalla narrazione che noi siamo abituati ad avere sulla mafiaâ. Con queste parole il giornalista Michele Santoro introduce la presentazione del suo libro âNientâaltro che la veritĂ â, oggi a Firenze, in un incontro organizzato dallâUnifi.
In Podcast lâintervista integrale a Michele Santoro a cura di Lorenzo Braccini.Â
Davanti ad una platea di studenti universitari, al cinema âThe Spaceâ di Firenze, Michele Santoro ha presentato il suo libro sugli ultimi 30 anni della storia italiana. Tra mafia e antimafia, tra politica e potere, tra informazione e depistaggi, vicende personali e derive sociali che si intrecciano in un racconto che si muove tra passato e presente, dalla Sicilia degli anni settanta al paese che siamo diventati.
âNientâaltro che la veritĂ â è un libro che ripercorre le stragi mafiose del nostro Paese grazie alle confessioni di Maurizio Avola, colui che ha conosciuto Matteo Messina Denaro e ha compiuto con âlâultimo padrinoâ diverse azioni. Avola è lâultima persona ad aver guardato negli occhi Paolo Borsellino quel 19 luglio 1992 in Via DâAmelio. Maurizio Avola è un killer della mafia che ha alle spalle ottanta omicidi e ha preso parte alla stagione delle stragi.
âUnâesperienza nata un poâ per caso, perchĂŠ inseguivo Matteo Messina Denaro â spiega Michele Santoro â cercando soprattutto di capire che fine avesse fatto âCosa Nostraâ; perchĂŠ âCosa Nostraâ non è stata una qualunque organizzazione criminale, ma unâorganizzazione che ha condizionato la vita politica del nostro Paese, delle nostre Istituzioni. Oggi non ne sappiamo piĂš niente e continuiamo a lavorare su unâipotesi che ci riporta a comâera âCosa Nostraâ trentâanni fa. Non alla âCosa Nostraâ che potrebbe esistere oggi, intrecciata alle nuove forme del capitalismo finanziario.â
âHo incontrato Maurizio Avola â prosegue Santoro â e inizialmente ero molto scettico che potesse rispondere alle mie curiositĂ su Cosa Nostra oggi e, invece, piano piano ho avuto modo di avvicinarmi al suo modo di vedere le cose. E cosĂŹ ho capito che se tu inizi a guardare le cose dal punto di vista dei cattivi tu scopri una realtĂ completamente diversa rispetto alla narrazione che siamo abituati a conoscereâ.
Allâevento erano presenti, oltre a studenti dellâUniversitĂ degli Studi di Firenze, Marco Bontempi (direttore del Dipartimento di Scienze politiche e sociali) e Fulvio Conti (presidente della Scuola di Scienze politiche âCesare Alfieriâ). Presente Stefano Becucci (docente di Sociologia), Giustina Manica (ricercatrice di Storia contemporanea), Vittorio Mete (docente di Sociologia dei fenomeni politici), Guido Ruotolo (giornalista). Ha Moderato lâevento: Vincenzo Scalia (docente di Sociologia della devianza).