Strage sul lavoro di Firenze, Cgil-Cisl-Uil Toscana indicono sciopero generale oggi per le ultime due ore di turno.
Audio: Daniele Calosi, segretario dei metalmeccanici di Firenze
Sciopero generale regionale oggi nelle ultime due ore di turno: lo indicono Cgil-Cisl-Uil Toscana dopo la strage sul lavoro avvenuto in un cantiere di via Mariti a Firenze. “La tragedia di oggi, così imponente nelle dimensioni, è solo l’ultima di una lunga serie. Il problema della sicurezza sul lavoro deve essere considerato prioritario: è inaccettabile che quotidianamente si parli di morti e feriti come in un bollettino di guerra, è inaccettabile che chi esce di casa per recarsi a lavoro non vi faccia più ritorno, che non riveda mai più la propria famiglia e i propri affetti. Facciamo appello a istituzioni, mondo delle imprese e della politica, organi di controllo: basta morti sul lavoro!” si legge nel comunicato diffuso dai sindacati.
Daniele Calosi, segretario dei metalmeccanici di Firenze, dopo il crollo nel
cantiere commenta: “Dagli accertamenti che stanno svolgendo le autorità competenti” le vittime “sembrerebbero lavoratori a cui veniva applicato il contratto di metalmeccanici ma che non stavano svolgendo lavori da metalmeccanici ma lavori edili, quindi se fossimo davanti a questa cosa ci troveremmo di fronte al fatto che si utilizza un contratto che ha un costo minore per garantire poi dopo la possibilità a chi prende il subappalto di risparmiare”. “Queste sono verifiche che sono in corso d’opera – ha aggiunto -, io credo che questa cosa sia di una gravità inaudita in una Firenze troppo spesso assopita da altre vicende mentre invece nel mondo reale si muore di lavoro sul lavoro. Le persone vanno a lavorare per vivere non per morire. Ci troviamo di fronte ad una tragedia che poteva essere evitata e sono finite sotto il cemento armato persone che oggi non torneranno a casa”. “Spetterà alla magistratura verificare tutte queste cose – ha poi aggiunto Calosi – una cosa è certa: sotto sono rimaste delle persone, che sono morte, che stamattina sono uscite da casa e non torneranno più dalle loro famiglie”. Per Calosi “chi non fa rispettare le regole sono le imprese, la responsabilità sono delle imprese, non ci giriamo intorno, non si può pensare che questi siano morti perché hanno avuto sfortuna”.
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