Glauco Mauri nel De Profundis di Oscar Wilde darà l’avvio alla stagione 2024-2025 del Teatro della Pergola di Firenze, il cui programma è stato presentato dal direttore della Fondazione Teatro della Toscana, Marco Giorgetti, e dal presidente uscente, Tommaso Sacchi. Le prospettive future per ora appaiono rosee, in ripresa dalla crisi del 2023, ma dipenderanno anche dai risultati delle elezioni.
Audio: direttore generale del Teatro della Toscana Marco Giorgetti
“Questo è quello che siamo oggi: un Teatro Europeo” ringrazia i soci e saluta così il presidente uscente del Teatro della Toscana di Tommaso Sacchi, in occasione della presentazione della sua ultima stazione. Afferma Marco Giorgetti, Direttore generale del Teatro della Toscana: «Questo è il tempo della consapevolezza di quello che siamo, della tenuta e della continuità di una struttura unica in Italia per conformazione, articolazione, attività, per garantire ogni possibile futuro in ogni possibile assetto. Quello che siamo lo ha ricordato il Presidente, quello che saremo lo decideranno i nuovi rappresentanti dei Soci all’esito delle prossime tornate elettorali, nel nuovo assetto societario che si definirà, anche a seguito della recente modifica statutaria. La tenuta della continuità si basa sui numeri: i dati degli anni, i risultati, l’andamento del pubblico… Si basa anche sulla prova affrontata lo scorso anno, quando abbiamo saputo reggere al venir meno di risorse, mantenendo la rotta e l’integrità dell’impianto del Teatro Nazionale. Questa esperienza contribuisce a consolidare la consapevolezza di oggi e ci fa guardare con fiducia alla prospettiva del futuro. Per tutto quanto fatto mi unisco con tutto il cuore al ringraziamento del Presidente rivolto a Soci, Consiglieri, Revisori, lavoratrici e lavoratori, artisti, tecnici, pubblico».
Il direttore Giorgetti ci tiene a sottolineare la forza simbolica che assume l’immagine dello
spettacolo Wilson / Pessoa che oggi collega idealmente il Teatro della Toscana e il Théâtre de la Ville di Parigi “in una fratellanza piena di senso”. Un viaggio forte dei numeri realizzati. Ogni anno la Fondazione è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura con il massimo incremento del contributo, e dal pubblico, con ricavi in crescita. Il contributo ministeriale è aumentato, le giornate recitative sono aumentate, gli spettatori sono aumentati da 35mila nel 2020-2021 a 152.080 nel 2022 a 177mila nel 2023 a 185mila nel 2024. Le giornate lavorative sono passate da 23.534 nel 2020 a 23.320 nel 2021 a 28mila nel 2022 a 30.500 nel 2023 a 30.000 nel 2024, per dare qualche numero. È la fotografia di una struttura che crea lavoro e impiega per oltre il 50% giovani al di sotto dei 35 anni in ogni ambito della sua attività. Nella stagione appena trascorsa, in particolare, si registra un aumento del 20% di incassi e di spettatori, per un totale di oltre 185mila presenze, di oltre 5mila abbonamenti, di cui quasi 1000 TT Young Card (la membership card riservata agli under30), e di oltre 75mila biglietti venduti.
La Fondazione annuncia ora le proprie attività a partire dalla stagione 2024/2025 del Teatro della Pergola, per poi progressivamente attuare le linee programmatiche attuali di Teatro Era, Teatro di Rifredi, Ex Cinema Goldoni, con momenti di presentazione ad hoc, secondo la tempistica consueta. In riferimento alla prossima stagione della Pergola, Il panorama è quello del miglior teatro italiano e internazionale. Il primo spettacolo dal 4 al 6 ottobre che prelude all’apertura è rappresentato dal De profundis di Wilde, l’opera che permette di riconoscere l’uomo e lo scrittore, affrontata da un Maestro, Glauco Mauri, che ha legato il suo nome alla Pergola come Casa della Poesia, in un allestimento particolare con il pubblico accolto direttamente sul palcoscenico. È dedicato a una grande attrice come Eleonora Duse, nel centenario della morte, lo spettacolo in collaborazione con il Lyceum Club Internazionale di Firenze, accompagnato anche da una mostra, con Susanna Marcomeni per la regia di Antonio Frazzi.
La Pergola apre e chiude nel segno di Eduardo, celebrando il quarantesimo anniversario dalla sua scomparsa con, in apertura, Ditegli sempre di sì con i giovani Mario Autore, Anna Ferraioli Ravel, Domenico Pinelli, quest’ultimo anche regista e, in chiusura, con Emmanuel De-Marcy Mota, che mette in scena con la troupe del Théâtre de la Ville La grande magia, una visione francese del testo di De Filippo che debutta in Italia nell’ambito del partenariato tra Firenze e Parigi, nel quadro degli Chantiers d’Europe. Nell’ambito dei rapporti tra la Pergola e Onassis Stegi di Atene, Euripides Laskaridis torna dopo Elenit a presentare con Lapis Lazuli un suo nuovo mondo accattivante, fiabesco ed enigmatico.
Sonia Bergamasco nella Locandiera di Goldoni diretta da Antonio Latella, Toni Servillo in Tre modi per non morire di Montesano, Stefano Massini nel suo Mein Kampf da Hitler, Filippo Timi nel suo Amleto da Shakespeare, Manuel Agnelli in Lazarus di Bowie e Walsh diretto da Valter Malosti, Alessandro Benvenuti con Falstaff a Windsor di Chiti da Shakespeare, Alessandro Preziosi e Nando Paone in Aspettando Re Lear di Mattei da Shakespeare e Beckett, interpretano opere polifoniche di straordinaria efficacia, drammaturgie contemporanee che affrontano classici universali. Gabriele Lavia e Federica Di Martino in Lungo viaggio verso la notte di O’Neill, Renato Carpentieri in Sarabanda di Bergman diretto da Roberto Andò, Franco Branciaroli in Sior Todero Brontolon di Goldoni diretto da Paolo Valerio, Mariangela D’Abbraccio nello Zoo di vetro di Williams diretta da Pier Luigi Pizzi, Luca Barbareschi in November di Mamet diretto da Chiara Noschese, sono grandi
interpreti per grandi testi, attraverso cui la Pergola diventa uno spazio di dialogo, in perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione…questa è solo un’anticipazione, per il resto del programma visitare il sito Fondazione Teatro della Toscana (Teatro Nazionale).