50 anni di Cgil Toscana, “È una giornata importante perché la Cgil, nata più di 120 anni fa, è sempre stata uno strumento per migliorare la condizione delle persone e di estensione e difesa della democrazia e della libertà”, lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a margine dell’iniziativa che si tiene oggi alla Fornace di Sammontana di Montelupo Fiorentino (Firenze) per celebrare i 50 anni della Cgil Toscana.
Una giornata di iniziative con la partecipazione, oltre al segretario Landini, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e del segretario regionale Rossano Rossi (AUDIO). “Non è un caso – continua Landini – che in un territorio come questo ci sia una quantità di iscritti in rapporto agli abitanti che è tra i più alti del Paese e che indica che da sempre la Cgil si vuole occupare di tutti i bisogni, non solo della tutela nei luoghi di lavoro. Vogliamo difendere e rappresentare i bisogni di tutte le persone nella loro vita, dal diritto alla salute allo studio, dalla casa alla cultura”. Durante l’iniziativa è stato presentato uno studio Ires sul lavoro in Toscana, mentre nel pomeriggio si esibirà l’attrice Gaia Nanni e sarà assegnato il premio giornalistico Nazzareno Bisogni.
“È una strage. Sta emergendo un modello di fare impresa che uccide, fondata sulla riduzione dei diritti e dei costi, dove il lavoro viene considerato una merce che può essere comprata e venduta. Quello che è successo a Latina e Frosinone è un atto di schiavismo ed è disumano, perché sentire dire che la persona è morta per ‘una sua leggerezza’ è come sentir dire che è un prezzo che si deve pagare a quel modello di fare impresa”. Lo ha detto Landini commentando la morte del bracciante indiano di 31 anni a Latina e dell’ operaio 58enne a Frosinone a margine dell’iniziativa a Montelupo Fiorentino (Firenze) per celebrare i 50 anni della Cgil Toscana. In particolare, rispetto ai fatti di Latina, Landini aggiunge che “stiamo parlando in questo caso di lavoro nero, di caporalato, di persone clandestine: bisogna cancellare la Bossi-Fini”.
“In ballo c’è la libertà delle persone: non si è liberi quando si è precari, quando si rischia di morire, quando non si ha un salario dignitoso. Questa libertà bisogna affermarla utilizzando tutti gli strumenti, dai referendum, alla mobilitazione alle lotte per il rinnovo dei contratti”, così il segretario della Cgil in merito ai referendum sul lavoro promossi dal sindacato. “Abbiamo raccolto le firme per fare referendum abrogativi di leggi sbagliate – continua – perché questo modello di fare impresa è frutto della legislazione che negli ultimi 20 anni ha reso possibile appalto, subappalto, lavoro precario e una logica fondata sulla riduzione dei diritti e non sulla qualità e sull’innovazione. È necessario cambiare, il Governo deve dare risposte e anche il sistema delle imprese deve iniziare a prendere le distanze”.