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🎧 Chiude la bottega sartoriale di Roberto Nistri, unica come lui

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🎧 Chiude la bottega sartoriale di Roberto Nistri, unica come lui
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Chiude a Firenze la storica bottega “Borgo Pinti”, di Roberto Nistri. Presidente del Consiglio di amministrazione di Controradio, Roberto aveva creato – come imprenditore della moda – una bottega sartoriale nel cuore di Firenze. Giovedì 14 Marzo dalle 18:00-20:00 in Borgo Pinti 32/r ci sarà un brindisi di saluto per ringraziare i clienti dopo 26 anni di attività dello storico negozio creato da Roberto Nistri.

Il servizio di Raffaele Palumbo

Il negozio di Borgo Pinti

No, non è una delle consuete chiusure delle botteghe storiche del centro per le globalizzanti trasformazioni della città. BorgoPinti chiude perché Roberto non c’è più. Lo spiega bene la moglie di Roberto, l’artista britannica Rosalind Keith, quando dice che con Roberto sono andate via delle competenze, delle sensibilità e delle esperienze che non sono replicabili. Certe cose, dice, non si improvvisano e andare avanti  sarebbe stato un tradimento. Già perché Roberto Nistri aveva intuito più di un quarto di secolo fa il tema – tanto in voga oggi – della circolarità, dell’abbattimento degli sprechi e della qualità accessibile. Con al centro le cose ricordate prima: competenze, esperienze (anche familiari), sensibilità. Quando Roberto ti incontrava per prima cosa allungava la mano per saggiare tra l’indice e il pollice la qualità del tessuto che indossavi. Gesto pratesissimo per uno che più fiorentino di così non poteva essere. Già perché Roberto riusciva a seguire tutta la filiera, dal reperimento degli scampoli pregiati che sarebbero stati buttati via e smaltiti come rifiuti speciali, al disegno del modello, alla sua realizzazione, fino ai dettagli più minimi e apparentemente insignificanti. L’assenza è anche questo e con grande lucidità Rosalind ha deciso di fermarsi. Di Roberto manca prima di tutto il pallino della sua vita: la creatività. Dal Tenax a BorgoPinti a finire ovviamente a Controradio, dove Roberto continuerà a vivere, nell’etere, sulle onde di una storia che resta unica, come i suoi abiti, come era lui.