Un semplice quesito all’interno di una scheda elettorale per far decidere ai cittadini delle province di Firenze e Prato se sia necessario l’intervento pubblico per salvare l’ex Gkn di Campi Bisenzio. L’iniziativa è stata presentata questa mattina dal Collettivo di Fabbrica: già superati i 100 seggi, con oltre 300 volontari e decine di organizzazioni e sindacati mobilitate.
“Si tratta – fanno notare Dario Salvetti e Matteo Moretti del Collettivo – della prima iniziativa in Italia di questo genere”. La domanda è semplice: “Sei favorevole a un intervento pubblico immediato per lo stabilimento ex Gkn? Così come all’eventuale concessione della cassa integrazione, vincolandoli però al principio di pubblica utilità e controllo?”. Il referendum si terrà dall’1 all’11 dicembre per dare gambe a un effettivo rilancio della fabbrica di Campi Bisenzio.
L’iniziativa si avvale della collaborazione del mondo dell’associazionismo del territorio. Chiamato a convergere con una lettera aperta inviata nei giorni scorsi dal Collettivo di Fabbrica. Tante le realtà che hanno già aderito. Si va da Anci a Anpi al sindacalismo di base, passando per le case del popolo e i banchetti nei mercati rionali.
Ad oggi si sono già superati i 100 seggi, ma i numeri sono ancora in crescita (l’elenco è in aggiornamento sul sito insorgiamo.org). Sono 300 i volontari che si sono già attivati per la promozione e l’allestimento delle postazioni. “La nuova proprietà aveva definito lo stabilimento ex Gkn ‘la fabbrica di Firenze’. A questo punto lo prendiamo in parola – dicono dal Collettivo di Fabbrica -. La consultazione popolare autogestita darà la parola ai cittadini e alle cittadine di questo territorio, perché la vera alternativa non è tra intervento pubblico o privato, ma tra intervento pubblico a coprire i costi del provato o intervento di pubblica utilità”.
“Ad oggi l’attuale proprietà non ha un progetto industriale e se lo ha è un progetto industriale insufficiente o inconsistente. Sono girate calunnie e accuse, ma il dato di realtà è che la fabbrica è ormai ferma da 17 mesi, brucia liquidità e noi siamo senza stipendio”.