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Ex Gkn: niente accordo fra azienda e sindacati. Fine della procedura di mobilità e fumata nera al tavolo istituzionale. Per i 121 lavoratori della fabbrica di Campi Bisenzio doppia attesa: da un lato le lettere di licenziamento dall’altro il pronunciamento del tribunale di Firenze sulla procedura di ammissione al concordato di Qf e con esso la definizione degli stipendi. Nel mezzo, il rifiuto dell’azienda di una proroga dei termini prima di procedere ai licenziamenti, richiesta avanzata ieri dalla Regione. Intanto l’iter per la costituzione del consorzio è stata avviata, chiamando in causa per primi i Comuni e sabato corteo “Siamo pubblica utilità”.
’31 marzo, il vecchio mondo ci licenzia. Il nuovo lotta per nascere’.
Inizia così uno degli ultimi post del Collettivo di fabbrica ex Gkn nella notte della fine della procedura di mobilità, nel giorno della fumata nera, l’ennesima, al tavolo istituzionale, mentre si attendono le lettere di licenziamento, la Regione scrive al Governo per violazione della legge antidelocalizzazioni e la Fiom annuncia che impugnerà i provvedimenti.
‘I licenziamenti “per fame” sono forse ancora più gravi di quelli “via mail”. Si ribadisce. Nell’estate del 2021 arrivarono a 422 operai della storica fabbrica di Campi Bisenzio, oggi ne sono rimasti 121 che dovranno scegliere singolarmente se accettare la proposta individuale oppure proseguire la battaglia in tribunale. Chiaro il tentativo di frammentare la lotta in capo alle scelte e alle difficoltà del singolo a fronte però dei successi che i legali dei lavoratori stanno avendo nelle aule di tribunale. E allora che fare?
‘Una storia sociale non si licenzia. Siamo pubblica utilità, chiediamo pubblica utilità: progettiamo la ripartenza della fabbrica, i legami mutualistici con il territorio, leggi, piani industriali, conversione ecologica. Chiediamo l’intervento del consorzio industriale pubblico per rilevare l’area e metterla a disposizione di chiunque voglia reindustrializzarla’ Una posizione che verrà ribadita anche nelle prossime scadenze che vedranno una nuova chiamata sul territorio dal Festival di Letteratura Working Class al corteo di sabato alle sei dalla fabbrica al centro di Campi Bisenzio.
In questa terza procedura di licenziamento in 3 anni, dopo 4 passati in assemblea permanente, 23 mesi senza stipendio, 9 manifestazioni, raccolte di firme, concerti, presidi, convergenze, azionariato popolare: ‘arrivati fin qua, non ha senso cedere alla loro rassegnazione’ ribadiscono illuminando di rosso la Torre di San Niccolò che li ha accolti nell’occupazione di un caldo luglio di due anni fa. Questa volta nella notte della fine della procedura di mobilità ‘la dignità è tornata a illuminare Firenze’ e da venerdì tornerà ad animare non un festival letterario ma una mobilitazione anche culturale che non si ferma.
Inizia così uno degli ultimi post del Collettivo di fabbrica ex Gkn nella notte della fine della procedura di mobilità, nel giorno della fumata nera, l’ennesima, al tavolo istituzionale, mentre si attendono le lettere di licenziamento, la Regione scrive al Governo per violazione della legge antidelocalizzazioni e la Fiom annuncia che impugnerà i provvedimenti.
‘I licenziamenti “per fame” sono forse ancora più gravi di quelli “via mail”. Si ribadisce. Nell’estate del 2021 arrivarono a 422 operai della storica fabbrica di Campi Bisenzio, oggi ne sono rimasti 121 che dovranno scegliere singolarmente se accettare la proposta individuale oppure proseguire la battaglia in tribunale. Chiaro il tentativo di frammentare la lotta in capo alle scelte e alle difficoltà del singolo a fronte però dei successi che i legali dei lavoratori stanno avendo nelle aule di tribunale. E allora che fare?
‘Una storia sociale non si licenzia. Siamo pubblica utilità, chiediamo pubblica utilità: progettiamo la ripartenza della fabbrica, i legami mutualistici con il territorio, leggi, piani industriali, conversione ecologica. Chiediamo l’intervento del consorzio industriale pubblico per rilevare l’area e metterla a disposizione di chiunque voglia reindustrializzarla’ Una posizione che verrà ribadita anche nelle prossime scadenze che vedranno una nuova chiamata sul territorio dal Festival di Letteratura Working Class al corteo di sabato alle sei dalla fabbrica al centro di Campi Bisenzio.
In questa terza procedura di licenziamento in 3 anni, dopo 4 passati in assemblea permanente, 23 mesi senza stipendio, 9 manifestazioni, raccolte di firme, concerti, presidi, convergenze, azionariato popolare: ‘arrivati fin qua, non ha senso cedere alla loro rassegnazione’ ribadiscono illuminando di rosso la Torre di San Niccolò che li ha accolti nell’occupazione di un caldo luglio di due anni fa. Questa volta nella notte della fine della procedura di mobilità ‘la dignità è tornata a illuminare Firenze’ e da venerdì tornerà ad animare non un festival letterario ma una mobilitazione anche culturale che non si ferma.