Il patron Viola Rocco Commisso è atteso a due confronti che potranno essere decisivi per il futuro del Franchi. In settimana incontrerà Funaro, poi Giani.
AAA soluzione cercasi. Per lo stadio Franchi innanzitutto. Ma anche per la matassa abbastanza ingarbugliata dei rapporti ‘politici’ tra la ACF Fiorentina da una parte e la sindaca Funaro con il presidente Giani dall’altra. L’incontro tra Rosso Commisso e la sindaca Funaro dovrebbe svolgersi domani. Settimana prossima toccherà al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Si parte da una freddezza che negli scorsi mesi si è non di rado trasformata in gelo, con Commisso che, non molte settimana fa dichiarava testualmente: “ “Lo stadio Franchi è un problema. In questi giorni ho incontrato il Ministro Abodi e il sindaco Nardella e mancano ancora almeno 100 milioni per finire l’opera e riteniamo che non possano iniziare i lavori senza tutti i soldi necessari e un cronoprogramma preciso e affidabile”.
Senza contare la questione dei danni economici che la Fiorentina sta affrontando a causa ella capienza ridotta del Franchi, cosa che aveva condotto la società Viola a temprare addirittura la strada della giustizia amministrativa. Uscendone sconfitta.
La priorità per la Fiorentina rimane ta quella di capire come il cronoprogramma dei lavori impatterà in termini di capienza e, conseguentemente, di introiti nei prossimi anni in modo tale da pianificare gli investimenti sportivi.
Nell’incontro che c’è già stato a luglio tra la Funaro e il direttore generale gigliato, Alessandro Ferrari, la Fiorentina ha ribadito di voler continuare a giocare al Franchi, sfruttando la proroga che consente di allungare la data di fine dei lavori dal 2026 al 2028.
Commisso del resto  non sembra intenzionato a mettere i cinque milioni necessari per rendere l’impianto da rugby padovani fruibile anche per il calcio.
Vedremo quello che sortirà dall’incontro con Funaro.
Mentre quello tra Commisso e Giani sarà un incontro semplicemente di ‘disgelo’ dopo le frizioni dei mesi scorsi. Anche se Giani difficilmente si lascerà scappare la chance di giocare un ruolo da protagonista in questa partita strategica.
IL COMMENTO DI MATTEO DOVELLINI DI REPUBBLICA INTERVISTATO DA DOMENICO GUARINO
