Dall’ultima edizione del Rock Contest, i fiorentini  oodal presentano “Vicino”, primo singolo estratto dall’album di esordio “Due punti” in uscita a marzo per Santeria Records. Ascolta l’intervista a cura di Giovanni Barbasso.
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Gli oodal sono nati da un primo incontro tra Antonio Bacchi e Gaia Burgalassi partendo da intenzioni chiare sul disegno finale: unire elettronica e sonorità alt e post rock, completando il tutto con una nota cantautoriale nei testi, aprendosi a quante più contaminazioni possibili. I primi brani sono nati in modo spontaneo, chitarra e voce. In quel primo periodo dedicato alla composizione si è aggiunto Edoardo Martini, che ha apportato drum-machines e sintetizzatori. Dopo i primi live ad inizio 2019 si sono completati grazie all’arrivo di Fabio Sarti.
Il risultato di questa unione è una sintesi di atmosfere elettroniche e indie dalle venature dream-pop, con influenze che vanno dai Verdena a La Rappresentante Di Lista, da Slowdive a Iosonouncane e The xx. L’incontro col produttore musicale Andrea Ciacchini (Blonde Redhead, Zen Circus, Bobo Rondelli) ha fornito ulteriore linfa ad un percorso già in atto, fino ad arrivare al racconto racchiuso nel disco d’esordio (Due punti) che dopo la pandemia è stato registrato al Sam Studio di Lari.
La band è stata selezionata per le fasi finali del Rock Contest di Controradio ed è arrivata alla finale regionale dell’European Social Sound (ESS4U). Nel 2020 è stata finalista del Premio Lunezia, sezione nuove proposte.
Nella canzone “Vicino” la band descrive il crollo di una certezza che viene a mancare come un pilastro che si sgretola portando dietro di sé una lunga scia di piccoli pezzi frantumati. E’ la fotografia di una crisi nel momento in cui è ancora impossibile ricostruire e si può solo cercare a fatica di restare in piedi barcollando nell’attesa che il crollo si completi del tutto.Il racconto delle parole si accompagna ad un’atmosfera musicale onirica e leggera perché l’ascoltatore abbassi le sue difese e le parole possano così penetrare più nel profondo e colpirne l’attenzione. Il gioco sui contrasti è la cifra stilistica che ha segnato la scrittura dell’intero album e Vicino non sfugge a questo approccio.
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