Il voto sardo e le alleanze per Firenze. Quali ripercussioni potrĂ avere la vittoria della candidata del M5s e del Pd in Sardegna su altre realtĂ come quella fiorentina.
Il servizio di Raffaele Palumbo.
 Basterà la vittoria della ex sottosegretaria Todde in Sardegna a spostare equilibri nazionali o locali? Quanto peserà il fatto che la candidatura sia stata proposta dal M5s e fatta digerire da Elly Schlein al suo partito, il Pd? Di sicuro, come si dice da più parti, le dinamiche locali sono appunto locali. Però. C’è un però. La lezione sarda ci dice che con la candidata e l’alleanza giusta la Meloni si può battere. Certo il M5s festeggia. Riesce per la prima volta ad avere una propria Presidente di regione e non era accaduto neanche ai tempi del 33%. Ma, mentre Franceschini si intesta il merito del successo, dopo questa mossa della Segretaria del Pd, alcuni giudicano “imprescindibile” l’alleanza con il M5s. Ma proviamo a calare questo scenario a Firenze. Fino a ieri il M5s stava al 99% con Montanari e la Del Re. Movimento che ha sempre dichiarato: “mai con Renzi”. Mentre la Del Re ha sempre dichiarato “mai col PD”. Pd che nel frattempo stava lavorando ad una alleanza con Italia Viva. Alleanza mal vista da Sinistra Italiana, alleata con i Verdi del Pd. Uno scenario sardo rimescolerebbe dunque un mazzo di carte già parecchio complesse. Il Pd fiorentino dovrebbe dire addio all’accordo con Renzi, mentre l’associazione “11 agosto” perderebbe un pezzo. E Italia Viva andrebbe avanti per la sua strada con la candidata Stefania Saccardi. Dunque il centro sinistra e la sinistra – non dimentichiamo Dimitrij Palagi – avrebbero almeno quattro candidati e il ballottaggio diventerebbe matematico, oltre a gettare comunque un’ombra anche sul secondo turno. Troppo presto dunque per capire le possibili ripercussioni sarde su Firenze. In ogni caso oggi il Pd festeggia, anche perché esattamente un anno fa, il 27 febbraio del 2023, Elly Schlein vinceva le primarie.