“Gli appelli al voto utile dimostrano carenza di argomenti e debolezza. La nostra città è ad un momento di svolta”. Lo ha dichiarato la candidata a sindaco di Firenze Democratica Cecilia Del Re, a margine di un incontro sui temi del lavoro e dell’innovazione con mondo della ricerca e sindacale. A partire dalla proposta di un polo dell’innovazione all’Osmannoro che coniughi sviluppo scientifico con competenze tecnologiche per favorire la creazione e diffusione di lavoro di qualità e duraturo nel nostro territorio.
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“Gli appelli al voto utile dimostrano carenza di argomenti e debolezza, frutto di un percorso che il Pd fiorentino ha impostato con una certa arroganza. Penso che i cittadini non vogliano più votare contro qualcosa ma per un progetto di città . La nostra città è ad un momento di svolta”. Lo ha dichiarato la candidata a sindaco di Firenze Democratica Cecilia Del Re, a margine di una conferenza stampa sui temi del lavoro e dell’innovazione. Secondo Del Re “l’appello al voto utile non ha ragione di esistere perché ci sono due turni. Al primo l’elettore sceglierà chi lo rappresenta in Consiglio comunale ed è importantissimo avere nella composizione del Consiglio che è composto di 36 consiglieri voci libere. Al secondo turno l’elettore sceglierà fra i due candidati sindaci più votati il sindaco che meglio lo rappresenta”.
“Noi ci stiamo occupando di temi facendo proposte e mettendoci la faccia”, ha aggiunto Del Re che ha detto che “ad esempio sulle politiche industriale si dice che è la Regione Toscana” ad avere responsabilità “ma non è così, la qualità della vita è competenza anche dell’amministrazione comunale, della politica. Chi si candida a fare il sindaco è un politico, noi diciamo di votare per qualcosa o per qualcuno e non contro qualcosa perché alimenta l’astensionismo poi”. Più che al voto utile dunque, ha sottolineato Del Re, “l’appello è ad andare a votare, a informarsi per arrivare a un voto consapevole. C’è un’alternativa dentro al campo del centrosinistra, ci crediamo”.
“L’8 giugno – ha concluso la candidata di Firenze Democratica – dateci fiducia al nostro progetto, poi vedremo il 10 giugno quando ci sarà lo spoglio quali saranno i risultati e lì vedremo come saremo arrivati a quel punto, con quale progettualità , programmi, con quali percentuali, chi arriverà al ballottaggio. Non ci sembra serio prendere una posizione prima perché la serietà l’elettorato ora ce lo chiede nel presentare loro proposte e nello spiegare la nostra visione di città ”.