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🎧 Irpet: studio sugli effetti turistici la via Francigena

Irpet

Firenze, presentato uno studio realizzato dall’Irpet, l’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana, sugli effetti turistici delle infrastrutture e dei percorsi realizzati lungo la via Francigena.

“Abbiamo voluto creare un modello facilmente esportabile agli altri percorsi storici, dalla Matildica, alla Romea, alla Lauretana – ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, nel corso della conferenza stampa di presentazione dello studio dell’Irpet – Fin dal 2009 la Regione Toscana ha effettuato lungo la Francigena una serie di importanti interventi strutturali che hanno dato i loro frutti, visto che numerose delle strutture che abbiamo creato o ristrutturato sono molto utilizzate dai turisti, portatori di un turismo slow capace di scegliere i tempi giusti per godere le bellezze e le ricchezze di una Toscana diffusa, che vada oltre le più note città d’arte, e di questo vero e proprio fascio di strade storiche che portavano da Canterbury a Roma”.

“Lo studio dimostra come il nostro lavoro – ha aggiunto Giani – ha avuto effetti di grandissimo rilievo sia dal punto turistico che culturale su tutti i 27 comuni toscani attraversati dal percorso principale della Via, ma anche su quelli limitrofi, che son il doppio. È un esempio della nostra opera di valorizzazione delle aree interne della Toscana”.

L’impatto positivo sui flussi turistici dopo gli interventi di ristrutturazione, valorizzazione e promozione condotti dalla Regione Toscana coi Comuni sulla Via Francigena, ha avuto un effetto di 613.000 presenze in più nel decennio 2009-2019. L’analisi si fonda sulla possibilità di georeferenziazione delle strutture ricettive e dei dati relativi ad arrivi e presenze turistiche. Ciò che emerge, sembra rafforzare l’ipotesi dell’esistenza di un differenziale di competitività specifica attribuibile alla presenza del cammino rispetto a territori simili ma più distanti. Arrivi, presenze e numero di strutture aumentano via via che ci si avvicina alla Francigena: ad esempio, entro i 10 km la variazione percentuale è, rispettivamente per ciascun parametro, del 62%, 35% e 40%, mentre tra 10 e 20 km scende a 30%, 12% e 30%, rispetto alle strutture situato a un raggio di oltre 20 km. Il primo studio del 2014 invece misurava l’attrattività turistica conseguita dalle strutture con la Francigena rispetto alla fase preesistente al progetto di valorizzazione e potenziamento della strada dei pellegrini dalla Francia per Roma. Monitorati 27 comuni attraversati dal camminamento rispetto ai 38 confinanti che però non ‘beneficiano’ del passaggio della via sul proprio territorio.

Alla presentazione dello studio, illustrato da uno dei suoi curatori, Enrico Conti di Irpet e dal direttore dell’Istituto, Nicola Sciclone, erano presenti il consigliere del presidente Giani, Federico Eligi e il consigliere regionale Francesco Gazzetti che sia nella precedente legislatura che in questa si è impegnato molto per promuovere la valorizzazione della Via Francigena, così come ha fatto il presidente dell’Associazione europea delle Francigene, Massimo Tedeschi, anch’egli presente.

“I percorsi slow che abbiamo sottolineato – ha concluso Giani – sono un esempio tangibile di come intendiamo valorizzarli, esportando gli interventi fatti, in tutta la nostra regione. Attraverso la Francigena, intervenendo su tutte le numerose diramazioni di quella che era l’autostrada dell’epoca, possiamo entrare infatti in tutte le sue articolazioni della toscana diffusa e delle sue aree interne”.

In podcast le dichiarazione di Enrico Conti, responsabile degli studi sul turismo di Irpet.

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