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🎧 Montanari: “Esselunga doni terreno di via Mariti alla città “

Foto Controradio

Montanari: “I lavoratori che sono morti” nel cantiere di via Mariti a Firenze, “sono persone che non esistono, proprio come disse don Milani 70 anni fa. Se Firenze fosse stata pensata e progettata in modo diverso forse Mohamed El Farhane, Mohamed Toukabri, Taoufik Haidar, Luigi Coclite e Bouzekri Rahimi, non sarebbero morti. Il terreno dell’ex Panificio militare doveva continuare a essere pubblico, invece è stato privatizzato. Adesso non deve assolutamente essere realizzata una cattedrale del consumo sopra il sangue dei lavoratori. Esselunga doni alla città quel terreno”. Lo ha detto  Tomaso Montanari nell’intervento conclusivo del secondo appuntamento pubblico a Firenze, intitolato ‘Vivere di lavoro, morire di lavoro’ dell’associazione 11 agosto da lui lanciata.

Ascolta le interviste ai partecipanti raccolta da R. Palumbo

“Per generazioni, grazie al sangue, al sudore e alle lacrime dei nostri padri, abbiamo reso pubblico un enorme patrimonio privato e adesso lo stiamo di nuovo regalando ai privati. Ma la dittatura del profitto di pochi, quella in cui l’economia governa sulla politica, deve finire una volta per tutte. E per riuscirci abbiamo bisogno di un’inversione di rotta che parta dalle città, a Firenze serve una coalizione ampia che metta insieme tutti quelli che vogliono battere la destra dei manganelli contro gli studenti. Alla base del nostro progetto dev’esserci una città che non sia soltanto un mercato e che rimetta al centro il progetto della Costituzione”, ha concluso Montanari. A due settimane dalla sua nascita l’associazione 11 agosto, si spiega in una nota, “ha già raccolto un migliaio di iscritti e nei prossimi giorni proseguirà il lavoro in vista delle elezioni amministrative fiorentine di giugno”.

“Credo che le alleanze vengano dopo un progetto e la capacità di mettersi insieme su un progetto. Dovrà nascere una coalizione e questa coalizione deciderà come allargarsi, c’è un progetto, ci sono le alleanze, c’è da decidere insieme una candidata o candidato sindaco, ci saranno tante cose da fare ma quello che decide è l’idea città, quindi bisognerà confrontarsi con tutti, noi lo abbiamo detto fin dall’inziio, siamo aperti a tutti quelli che condividono la nostra idea di città”. Così  Montanari rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano sulle in particolare su una possibile alleanza con Cecilia Del Re per le prossime amministrative a Firenze.

“L’associazione 11 agosto – ha spiegato Montanari – ha un suo progetto di lavoro, siamo partiti dal Puccini dicendo cosa volevamo fare e ora ci incontriamo su singoli temi cercando di elaborare un progetto. Se come spero e come credo nascerà anche una lista civica, che non si chiamerà 11 agosto ma si chiamerà in un un altro modo, avrà senso se riuscirà a costruire una coalizione, penso che di un pezzettino in più nessuno senta il bisogno ma di un’occasione di unire tanti pezzi per un progetto invece qua il bisogno si sente”. Per Montanari “il campo largo” è “molto importante però bisogna capire cosa si coltiva in questo campo, se è la pianta del cambiamento va bene, quindi io credo si debba costruire unità su un progetto”. Sul tema dell’evento odierno ha poi spiegato: “Quello che è successo nel cantiere Esselunga di via Mariti ci ha fatto capire che dovevamo subito cominciare a parlare di questo: crediamo che non sia giusto farsi dettare l’agenda dalle emergenze ma questa è una cosa talmente grande e ha talmente a che fare con l’idea di città che dovevamo parlarne subito”.

“C’è forse un filo – ha detto – che lega l’idea di considerare tutto un mercato, la città solo come uno spazio di mercato e il lavoro solo come un mercato in cui la merce alla fine sono i corpi dei lavoratori. Quindi volendo riflettere su come provare a cambiare insieme la città partire dal lavoro e dalla dignità e dalla sicurezza dei lavoratori ci sembrava la cosa più importante”.

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