Mar 24 Dic 2024
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🎧 Muore in carcere a Sollicciano, era tra i ricorrenti per le condizioni disumane della struttura

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🎧 Muore in carcere a Sollicciano, era tra i ricorrenti per le condizioni disumane della struttura
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Ancora un morto a Sollicciano, un ragazzo africano di cui si parlava come di una persona “tranquilla”. Eros Cruccolini, garante dei detenuti di Firenze, chiede alla sindaca Sara Funaro e al presidente Giani di invitare il ministro della Giustizia presso il penitenziario. “Serve intervenire in maniera serie e urgente”, dice Cruccolini.

Morire dietro le sbarre, un po’ ogni giorno fino a non poterne più. Sebbene siano ancora incerte le cause del decesso, per Mohammed Wardi Ahmed, somalo di 28 anni, si fa strada l’ipotesi di suicidio con l’assunzione di alcol e farmaci. A Sollicciano, dove era stato trasferito da ottobre scorso dal Regina Coeli di Roma, il ragazzo avrebbe dovuto scontare una pena relativamente breve, fino a novembre 2025, una destinazione minata anche dalle “condizioni disumane e degradanti” della struttura penitenziaria per la quale, insieme ad altri 99 carcerati, aveva fatto ricorso ai magistrati per ottenere una riduzione della pena.

Una violazione, quella dell’articolo 3 della Cedu, per la quale Mohammed non ha fatto in tempo ad avere risposta, perchè il compagno di cella lo ha trovato esanime ieri intorno alle 5 del mattino.

“Una persona tranquilla”, così lo descrive il Garante regionale dei detenuti, Giuseppe Fanfani, che ha dovuto fare i conti con “una realtà incivile”, dove pesano le mancanze: dalla direttrice, in malattia da un mese e sostituita da Loredana Stefanelli – che si divide tra questo e il penitenziario di Pistoia – il riscaldamento, l’acqua, igiene.

Un carcere allo sbando, chiosa dice Eleuterio Grieco, segretario generale regionale della Uil Pa, polizia penitenziaria, dove la vita non ha più valore.