Regionali – Dalla festa regionale di Sinistra Italiana a Pisa, il segretario nazionale e parlamentare di Avs Nicola Fratoianni lancia la sua ricetta e dà “un consiglio” al Pd per il cantiere del centrosinistra in Toscana. “Nel segno della discontinuità e discussione aperta su candidature, metodi di selezione e programma”.
“Stimo Emiliano Fossi, è un caro amico e ci incontriamo tutti i giorni in Parlamento, ma dentro la costruzione di un meccanismo coalizionale non può dire questo non si può fare, perché così non comincia il dibattito – Lo ha dichiarato il segretario nazionale di Sinistra Italiana intervistato dalla nostra direttrice Chiara Brilli questa sera a Pisa nell’ambito della seconda edizione della Festa regionale di Sinistra Italiana Toscana, riferendosi alla chiusura ribadita del segretario toscano del Pd on. Emiliano Fossi rispetto all’ipotesi di uso delle primarie per la scelta del candidato alla presidenza per le prossime elezioni regionali.
Fratoianni lancia la sua ricetta: “Io gli proporrei un altro schema che poi dovrebbe essere declinato dai nostri gruppi dirigenti regionali di cui ho piena fiducia e stima. Il mio consiglio è, siccome lavoriamo perché la maggioranza che vogliamo vinca e governi la Regione Toscana per i prossimi cinque anni, sia diversa da quella precedente, più larga, occorre un cambio di passo. Per esempio metta dentro due forze (Avs e M5S) che i sondaggi cubano tra il 19 e 20%. Penso che allargare la maggioranza, che auspichiamo governerà, a queste forze sia utile perché è un’operazione che sta dentro la costruzione di un processo politico nazionale.
Allora se cambia la coalizione, una cosa deve essere chiara, non può essere tutto come prima, serve una discontinuità, che vale su tutto. In primis, il presidente della Regione non è scontato. Il secondo mandato è scontato se sono gli stessi soggetti del primo che compongono la coalizione, altrimenti no. Vale per il candidato presidente, per il programma, per le scelte che si fanno. Io sono – aggiunge Fratoianni -per esempio contrario a mettere una nave rigassificatrice davanti al porto di Piombino, voglio discutere. Non c’è uno che decide e gli altri che seguono. Quindi per me la discussione è aperta, poi come si declina: scelta comune del candidato, discussione programmatica che è comunque priorità, meccanismi di selezione delle candidature, primarie… discuteranno i gruppi dirigenti. Ma se qualcuno pensa di arrivare e dire questo no e questo sì ha sbagliato indirizzo. Sono fiducioso che troveremo le condizioni per fare una discussione che vada in questa direzione”, conclude mandando un messaggio chiaro alla dirigenza Dem e ai possibili alleati.
