L’Assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi: “nella bozza #DLSostegni ci sono 10 milioni di euro di rimborsi per i tamponi alle società di calcio di #SerieA. Io dico NO! E torno con forza alla mia proposta”.
Il pane e il circo. Siamo ancora fermi a duemila anni fa. Mentre da 14 mesi discutiamo di quanto il mondo della cultura, dello spettacolo e dell’intrattenimento sia una crisi quasi tombale, adesso arrivano i soldi per fare i tamponi ai calciatori della Serie A.
Facile criticare quei personaggi che erano entrati nella storia con la frase “con la cultura non si mangia”. Alla fine, più che le frasi contano i fatti. Se la bozza sarà confermata 10 milioni di euro, di soldi nostri, andranno a rimborsare i tamponi per i calciatori. E non a sviluppare quell’uovo di Colombo che avrebbe potuto far ripartire il comparto della cultura in pienezza, in presenza e in sicurezza.
L’idea, l’avevamo già raccontata un po’ di tempo fa, era di riprendere il modello Uk. In Gran Bretagna, per far ripartire i concerti, il clubbing, i teatri, avevano messo a disposizione due tamponi a settimana proprio per il pubblico pagante. Una sorta di bonus cultura pagato in tamponi. Da noi l’idea era stata fatto subito propria dall’Assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi. Che adesso lancia, per primo, l’allarme.
“Io dico NO!”, scrive sul suo profilo Facebook, ricordando quanto di virtuoso (o almeno di tentativi virtuosi) sta accadendo in Europa. Emblematico a questo proposito il caso spagnolo e gli ormai noti concerti in Catalogna. E invece no, da noi si usano espressioni che rischiano – a fronte di cattive pratiche – di sfiorare il ridicolo, del tipo “la cultura è il nostro petrolio”, e poi alla fine, per il popolo, può bastare solo il pane e il circo, proprio come duemila anni fa.