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🎧 “Una situazione tragica”, così PD, associazioni e sindacati dopo il suicidio nel carcere a Prato

“Una striscia di morte”, così l’aveva definita qualche giorno fa la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, commentando i suicidi all’interno del carcere La Dogaia, a cui ora si aggiunge anche un ultimo fatto di cronaca, il suicidio per impiccagione, ieri, di un uomo di origine tunisina di 35 anni con problemi psichiatrici. Insorgono sindacati, associazioni e i deputati del PD, “la situazione è anche più critica di un anno fa”. 

“Detenuti lasciati in balia di loro stessi”. Parole, quelle di Marco Furfaro, deputato toscano e membro della segreteria nazionale del PD, che devono essere sembrate un triste presagio leggendo, poco dopo, la notizia del 35enne tunisino, con problemi di natura psichiatrica, che si è impiccato ieri nella sua cella del reparto isolamento a La Dogaia, Casa Circondariale di Prato. E’ la quarta tragedia in poco più di sette mesi nel penitenziario, struttura già al centro di numerose richieste di risanamento strutturale e di personale come per Sollicciano e che ora deve fare letteralmente i conti con il secondo suicidio in dieci giorni, il sessantaseiesimo dall’inizio dell’anno, riferisce il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, almeno ventuno casi in più rispetto a quelli dello stesso periodo nello scorso anno.

“Una situazione tragica”, commenta il portavoce del Pd Toscana Diego Blasi, che stride con quanto dichiarato invece dalla deputata di Forza Italia, Erica Mazzetti, su La Dogaia, definita “accettabile” a seguito di un sopralluogo, e invece potrebbe perfino superare la realtà, stando a sindacati e associazioni: i suicidi sarebbero anche di più di quelli annunciati. Tutto questo accade a pochissima distanza da un altro fatto di cronaca in quello che ormai è soprannominato il “ghetto” della Toscana per essere la destinazione di reclusi di difficile gestione, in tutto un centinaio che vengono allontanati da altre strutture per problemi di ordine. Il 27 luglio si era tolto la vita un altro detenuto.

Per il segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria, Leo Beneduci, è “un disastro che non ha precedenti nella storia penitenziaria del Paese in termini di suicidi in meno di otto mesi, di cui sette anche tra il personale”. Un allarme recepito nella lettera inviata al ministro Carlo Nordio dalla sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, e in cui, si denuncia, tre le altre, la mancanza di un direttore e di un comandante titolari della casa circondariale, un luogo di sovraffollamento dove si verifica “una striscia di morte iniziata con la fine del 2023”. “Casi dolorosi” conclude Bugetti, di uomini lasciati soli come Cristi sul colle.

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