Mar 3 Dic 2024
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ToscanaAmbiente🎧 "Viviamo a pochi metri dai veleni: dateci l'accesso all'acquedotto", inchiesta Keu

🎧 “Viviamo a pochi metri dai veleni: dateci l’accesso all’acquedotto”, inchiesta Keu

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🎧 "Viviamo a pochi metri dai veleni: dateci l'accesso all'acquedotto", inchiesta Keu
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Statale 429 lotto V, Molin Novo che collega Brusciana- Dogana tra i comuni di Empoli e Castelfiorentino, al centro delle indagini della Dda di Firenze per le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Toscana. Parlano i residenti e gli agricoltori

Circa 8 mila tonnellate di rifiuti tossici potrebbero essere stati scaricati nel materiale di costruzione della statale 429, lotto V inaugurata nel luglio 2019. Si tratta della polvere del Keu, materiale che risulta dai rifiuti conciari che secondo la Dda di Firenze sarebbe stato mescolato al materiale di costruzione. Veleni contenenti sostanze tossiche come antimonio e cromo esavalente.

Le persone residenti si sono costituite nell’assemblea permanente No keu all’indomani della notizia dell’inchiesta della Dda che coinvolge vari ambiti, dalla politica alla gestione dei rifiuti attraverso l’economia circolare.

Cinque famiglie di residenti vivono a ridosso della statale 429, lotto V, come Anna Maria Caporaso e suo marito. Il loro campo è stato tagliato in due parti dalla strada statale, su cui affaccia direttamente il suo orto. “Ho visto costruire la strada, eravamo anche contenti visto che questa strada è più sicura rispetto alla precedente. Poi, ci siamo accorti che siamo vicini a dei veleni che vogliono uccidere noi, siamo davvero arrabbiati”

 

no keu
Foto Controradio

“Da due anni abbiamo visto morire tutte le chiocciole che riempivano il nostro giardino, sono rimasti solo i gusci vuoti non si sa perché”. Anna Maria Caporaso non ha l’allacciamento all’acquedotto e attinge l’acqua da un pozzo privato, che è stato tra i primi 14 ad essere analizzati da Arpat, la scorsa settimana: non sono risultate contaminazioni da keu poiché non sono state rilevate tracce di cromo e antimonio. Le preoccupazioni rimangono per gli effetti a lungo termine sulle matrici ambientali, tra cui le falde acquifere.

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“Pretendiamo l’acquedotto: stiamo usando acqua in bottiglia per lavarci i denti, pulire le verdure, cucinare”, spiega Martina Fiaschi, vicina di Anna Maria Caporaso, che vive con la figlia di tre anni e il marito a poche decine di metri dalla statale 429 lotto V.

Dario Mandriani si è trasferito a Molin Novo con la famiglia e le due figlie piccole dopo aver vissuto per anni in Lombardia: “Sono originario di Empoli, per motivi di lavoro ho vissuto molti anni in provincia di Varese dove ho cresciuto la mia famiglia. Poi ho deciso di tornare per vivere in una zona più salutare e mi trovo a vivere a ridosso di una discarica abusiva e tossica di cui ho scoperto l’esistenza una ventina di giorni fa al giornale, rifiuti tossici che possono avvelenare la mia famiglia, i miei bambini”.

Anche il pozzo di Dario Mandriani è stato analizzato tra i primi 14 di Arpat. “Nei nostri pozzi non sono stati trovati contaminanti, cromo esavalente. Questo non ci tutela per il futuro, solo per il passato, fino adesso non abbiamo utilizzato acque contaminati”.

Mandriani ha chiesto una consulenza a un geologo per capire come attuare delle bonifiche a lungo termine, “ci hanno detto che i tempi non sono così brevi questo ci ha rassicurato però ovviamente bisogna intervenire subito per portare acqua potabile e pulita e poi per una bonifica della strada. Mi hanno consigliato di chiedere un’impermiabilizzazione del suolo in modo che l’acqua non filtri attraverso i materiali inquinanti e penetri nella falda”.

Non ci sono solo i residenti ma anche gli agricoltori come Simone Alderighi che ha messo in piedi un’azienda agricola due anni fa nei terreni che sono della sua famiglia da generazioni.

La sua attività è iniziata nel 2019, poco prima dell’inaugurazione della statale 429 lotto V. “Sono preoccupato perché sto proprio davanti al soprapassaggio della ferrovia, dove è stata messa tanta terra che potrebbe andare in falda negli anni a venire”. La preoccupazione per i pozzi centrale anche per Simone Alderighi. “Appena l’abbiamo saputo delle indagini abbiamo bloccato la vendita delle verdure finché non è arrivato il via libera dell’Arpat per i due pozzi che uso per l’irrigazione. Sto pensando di fare delle analisi indipendenti che dovrò fare ogni anno per accompagnare la vendita dei prodotti”.

L’Assemblea permanente No Keu tornerà a mobilitarsi sabato prossimo nel piazzale antistante del circolo S.Andrea di Santa Croce sull’Arno per chiedere attenzione sulla salute pubblica, sulle infiltrazioni mafiose e corruzione e sul sistema produttivo industriale e di gestione dei servizi pubblici.

Le interviste a cura di Monica Pelliccia

 

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