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🎧A Palazzo Vecchio una mostra sull’opera di Giorgio Vasari per Cosimo De’ Medici

Dal 17 dicembre fino al 9 marzo 2025, nel salone dei cinquecento si terrà  la mostra “La Sala Grande Giorgio Vasari per Cosimo I de’ Medici” a 450 anni dalla morte di queste figure fondanti della storia di Firenze.  La mostra promossa dall’Ufficio Firenze Patrimonio Mondiale e Rapporti con UNESCO del Comune di Firenze e dalla Fondazione MUS.E, offre l’occasione di approfondire la conoscenza della decorazione della Sala grande di Palazzo Vecchio, esito fra i più alti del rapporto fra il duca e Vasari.

Il progetto decorativo, ovvero l’invenzione, venne sviluppato da Giorgio Vasari con l’apporto del colto Vincenzo Borghini e subì significative variazioni in corso d’opera, impresse per così dire nei tre disegni elaborati in fasi successive dall’artista: disegni esposti in mostra – come le lettere sopra citate – grazie ai prestiti dell’Archivio di Stato di Firenze e delle Gallerie degli Uffizi. L’esposizione presenta al pubblico un approfondimento sulla sala, parte del programma di rinnovamento promosso da Cosimo per il palazzo ducale e sviluppato da Giorgio Vasari con un’équipe multidisciplinare di maestranze.  Oltre ai progetti del soffitto, sono esposti i disegni preparatori di alcune scene dello stesso e delle pareti, riferiti alla mano vasariana: si ricordano i disegni della Presa di Porta Camollia e della Battaglia di Marciano, riferiti agli affreschi  per la guerra di Siena, o quelli per il soffitto che raffigurano gli episodi in cui Papa Clemente IV consegna la propria insegna ai Capitani di parte guelfa Cosimo che studia la conquista di Siena, quest’ultimo interessato da un significativo cambio d’impianto poiché il duca, anziché essere circondato dai suoi consiglieri, chiese di essere circondato dalle sue virtù. In mostra la testimonianza della lettera scritta da Cosimo all’artista, e una serie di lettere preziose per comprendere la genesi e il processo dell’impresa, frutto di fitti scambi e aggiornamenti, e in tale ambito spicca il parere di Michelangelo: già nel 1560 Vasari, a Roma, mostrava un modello ligneo della sala al Buonarroti raccogliendone l’autorevole opinione.

La mostra consente di ripercorrere il processo artistico che ha condotto all’esecuzione di un’impresa tanto rilevante, che ebbe eco in tutta Italia e nelle corti d’Europa, offrendo al pubblico l’occasione di comparare i disegni esposti con i dipinti presenti nella stessa sala, ponendosi come progetto espositivo intrinsecamente connesso con il palazzo e con la sua decorazione. A sottolineare tale intreccio concorrerà la produzione video di Art Media Studio, che accosta le opere esposte alle tavole e agli affreschi della sala e restituisce allo sguardo la visione di particolari e raffronti assai significativi. Parallelamente, in una delle sale che costituivano gli appartamenti di Cosimo, sarà invece esposta un’opera di artigianato artistico che omaggia la figura di Giorgio Vasari, eseguita dal maestro orafo Paolo Penko con estrema cura e perizia. Saranno infatti qui presentate in replica la catena e la medaglia donate all’artista dal pontefice Pio V il 30 giugno 1571 per ricompensarlo dei suoi interventi in Vaticano. Come scrive lo stesso Vasari, egli venne nobilitato dal papa con l’ordine dello Sperone d’oro e con il cavalierato di san Pietro: «A dj 30 di Giugno 1571 […] S. Santità mj fé Cavaliere Spron doro et mj donò un Cavalierato di San Pietro che costò spedito scudi 900 et dj donativo scudi 150 et una catena di 80 scudi». Emblemi illustri che non mancano di figurare nel suo celebre ritratto, oggi presso le Gallerie degli Uffizi.