Nuova scadenza, nuova battaglia. È ancora più nutrito il fronte del “no” tra gli enti locali e associativi che rigettano l’ipotesi dell’ampliamento dell’aeroporto di Firenze. Le osservazioni al progetto da inviare entro il 25 gennaio al governo ricalcano la battaglia combattuta e vinta da questo fronte negli scorsi anni. Anzi, il fronte pare sfavorevole al nuovo masterplan ha allargato la sua platea.
La nuova resa dei conti è vicina: il 25 gennaio è l’ultimo termine per inviare le osservazioni al nuovo masterplan per l’ampliamento e l’adeguamento della pista aeroportuale di Peretola, che secondo il crono-programma dovrebbe essere operativo nel 2028. Da ora la commissione ministeriale di Valutazione dell’impatto ambientale (Via-Vas) potrà esaminare le osservazioni e prendere la decisione definitiva sul progetto, che da molti anni fa discutere cittadini e politica. L’istanza progettuale di Toscana Aeroporti, caldeggiata da un’operazione di mediazione portata avanti dal presidente della Toscana Eugenio Giani, vede tuttavia molti dei Comuni intorno a Firenze – grandi e piccoli – ancora una volta coalizzati contro il progetto.
Pareri non favorevoli giungono sostanzialmente, ancora una volta in queste ore, dai Comuni di Prato, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino. La sindaca pratese Ilaria Bugetti non si accontenta delle rassicurazioni fornite sino ad ora da Toscana Aeroporti e evidenzia – nei documenti inviati al governo – rilievi di tipo ambientale e acustico riguardo l’impatto sul suo Comune. Contestazioni condivise e avanzate con i tecnici dei Comuni di Campi e Sesto.
L’ultima versione del masterplan – che tra l’altro cancella la vigna da 8 ettari sul tetto e il nuovo terminal da 40 mila metri quadrati – non ripiana però le perplessità del fronte del “no”. Che si allarga all’università di Firenze e al WWf: le ultime osservazioni a comparire sul sito del Ministero dell’Ambiente sono state proprio quelle del Comitato animalista riguardo la gestione delle oasi fiorentine. Ma anche l’ateneo esprime forti perplessità. In particolare, si legge, se «con l’attuale aeroporto gli studenti del Polo Scientifico» di Sesto «non sono esposti a nessun rischio, oppure soltanto in modo marginale. Con la costruzione della pista» saranno «immediatamente esposti al rischio». «Risulta quindi particolarmente sorprendente — scrive l’Unifi — che durante la progettazione di una nuova pista non si debba tenere adeguatamente conto degli edifici preesistenti» e di chi li frequenta.