The Social Hub ha inaugurato oggi la sua seconda struttura a Firenze, in viale Belfiore, dopo quella in viale Lavagnini aperta nel 2018. Il gruppo, attivo nell’ospitalità ibrida, ha investito 150 milioni con 550 camere per diverse soluzioni di soggiorno, disponibili da domani. L’obiettivo è “diventare un nuovo luogo di innovazione aperto a tutti in città” ha Charlie MacGregor, ceo e fondatore di Tsh. Il Comitato Salviamo Firenze ha inscenato un funerale simbolico per Firenze, che “muore di speculazione e overtourism” di fronte all’entrata: “le alternative per questo spazio c’erano, un giorno forse verrà un’amministrazione che proporrà un vero progetto urbanistico per tutti”.
Audio: Charlie MacGregor tradotto e Jacopo Vicini Assessore al turismo di Firenze
“Questa è un’opera di rigenerazione, ho preso un buco nero della città che non stava comprando nessuno per restituirlo alla comunità” ha risposto così il CEO di Social Hub Charlie MacGregor a chi gli menzionava le accuse di “speculazione sulla città”. La contestazione del Comitato Salviamo Firenze che ha preceduto l’inaugurazione ha dato ovviamente all’evento un tono diverso. I vari rappresentanti di The Social Hub hanno cercato di rassicurare sulle buone intenzioni e sull’utilità del progetto per la città, la loro massima ambizione sarebbe proprio quella di “coinvolgere la comunità locale in questo spazio che oltre ad essere un albergo, offre una grande varietà di spazi pubblici”. MacGregor ha ringraziato Firenze e la Regione per averlo sostenuto, rendendogli “molto facile il pensare di investire in un progetto così vasto”, grazie a realtà come “Invest in Tuscany”, e anche nel realizzare il progetto rispettando gli standard di sostenibilità che si era preposto.
Charlie MacGregor, otto anni fa rimase impressionato dal “buco nero” che campeggiava nell’Ex Area Fiat dove ora sorge lo studentato, si informò e capì che nessuno era interessato a comprare quello spazio. Oggi si osserva il risultato di lavori condotti dagli architetti Adolfo e Fabrizio Natalini, iniziati nel 2019: 80.000 metri quadrati totali, 550 camere, una piscina lunga 50 metri sul tetto, il più grande spazio di coworking della Toscana con oltre 500 postazioni, ristoranti, bar, aree per riunioni ed eventi, e palestra. In più un giardino pensile da 7.000 metri quadri con 60 specie diverse di vegetazione, per gran parte accessibile al pubblico attraverso la scala esterna nel cuore del quartiere San Jacopino, visibile anche da viale Belfiore.
E i prezzi? In vista dell’apertura del 1° febbraio 2025 è possibile già prenotare una camera nella nuova struttura ibrida, con prezzi non proprio per tutte le tasche, da lì l’ironia generale che è stata fatta sull’enorme insegna affissa in cima alla scalinata “Come As You Are” (“Come As You Are…se te lo puoi permettere” si legge in diversi commenti online). Per gran parte dell’anno le stanze sono riservate agli studenti. Una singola standard parte da 1.256,29 euro al mese, quella queen, poco più grande, da 1.344,13 euro e il prezzo della versione executive è una quarantina di euro più alto. Il prezzo per una notte è circa di 160 euro. Ai dubbi espressi sul divario tra il budget degli studenti italiani e quello degli studenti che albergheranno a Social Hub i dirigenti rispondono: “noi siamo un privato, è necessario distinguere tra il tipo di servizio che possiamo offrire da privato e le responsabilità del pubblico”
Per quanto riguarda il coinvolgimento dei residenti, lo Student Hotel aperto nel 2018 in Viale Spartaco Lavagnini è stato una sorta di laboratorio di prova: per coinvolgere i residenti fiorentini è stata creata una membership, uno speciale abbonamento, a partire da 99 euro al mese, che permetta di accedere a una parte dei servizi, come la piscina sul tetto, la palestra aperta 24 ore su 24, i corsi e il coworking. C’è poi l’idea di organizzare tre eventi al giorno in collaborazione con delle realtà locali. E poi i posti di lavoro, sono 60 al momento i lavoratori stipendiati da The Social Hub. Per quanto riguarda i servizi pubblici ci saranno un parcheggio ovviamente a pagamento con ben 500 posti, 1.60 all’ora e abbonamento da 70 euro al mese, e il parco sospeso sopra la terrazza. C’è poi il supporto di Palazzo Vecchio, rappresentato oggi dall’Assessore al turismo Iacopo Vicini che invita a non concentrarsi troppo sulle contestazioni ma piuttosto a: “considerare l’inaugurazione come un nuovo inizio per Firenze” e conclude dicendo che ha trovato: “grande disponibilità da parte della dirigenza starà a noi lavorare insieme per integrare questo spazio in città”
Dall’altra parte della strada, il Comitato Salviamo Firenze si pone come rappresentate dei dubbi, e anche dell’indignazione dei residenti convinti che si potesse fare molto altro con quello spazio, e ricorda che: “Quanto ritorna alla città degli investimenti di questi fondi? A Milano l’8%. Firenze non è certamente meglio. Non solo, questa apertura incentiverà ancora di più i fondi speculativi che dopo Milano stanno prendendo Firenze come Eldorado per i propri affari, dove costruire è facile e poco costoso. Con regole urbanistiche allentate, per agevolare questi interventi. Perdiamo per sempre un’area che poteva essere diversamente usato da una futura amministrazione lungimirante.” “La chiamano rigenerazione.” – conclude il Portavoce Massimo Torelli- “ma è solo speculazione. Quest’opera è una delle eredità avvelenate dell’ex sindaco. Se fossero riconoscenti un busto in una sala ci dovrebbe essere”.