A tre settimane dal voto amministrativo a Firenze, la questione sicurezza – che trova nel parco delle Cascine il momento simbolico più forte – continua in città a tenere banco. Ed anche nel fine settimana sarà oggetto di tour, passeggiate, incontri elettorali.
Audio: Servizio di Raffaele Palumbo
Più che un polmone verde, il parco delle Cascine di Firenze è diventato un polmone elettorale. La gara sembra essere diventata a chi insegue chi, a chi promette i provvedimenti più draconiani, a chi stressa di più il tema della sicurezza. Firenze non è più quella di una volta, si ama dire. Ma chi ricorda il parco delle Cascine negli anni d’oro dell’eroina o negli anni ’90, quando dopo l’apertura dei paesi del blocco ex sovietico il parco era letteralmente affollato da prostitute minorenni, mentre i protettori spadroneggiavano nel parco con le loro vecchie Mercedes? E allora, sabato tutti alle Cascine, una bella giornata soleggiata, coordinamento sugli orari per far si che i candidati non si incrocino, come è già accaduto e uno spettacolo di famiglie, sportivi della domenica (anzi del sabato), anziani che passeggiano, gruppi che si allenano per una gara podistica e poi biciclette, monopattini, pattini con le rotelle e – miracolo – lo spaccio non c’è più. Da Schmidt la mattina alla Funaro il pomeriggio, ciascuno con la propria ricetta, più o meno fattibile, più o meno costosa, trenini gratuiti, enti di gestione, night manager, squadre anti-crimine, Parà , Marines e Navy Seals. Ma la domanda che resta è come rendere sicuro il territorio, senza stressare il tema della sicurezza e senza militarizzare il territorio?