Nessun accorpamento scolastico è previsto in Toscana, almeno per i prossimi dodici mesi. Dopo aver annunciato un ricorso al Tar e aver sospeso il taglio di 14 autonomie scolastiche per l’anno 2025-2026, la Regione Toscana è riuscita a preservare la propria rete scolastica. Questa volta, però, senza dover passare per il tribunale amministrativo regionale, grazie a un decreto-legge pubblicato di recente.
Audio: servizio di Viola Giacalone
A settembre, le istituzioni scolastiche autonome in Toscana saranno ancora 466 e non 452 come avrebbe voluto inizialmente il governo. Esultano l’istituto Don Lazzeri — Stagi di Pietrasanta, il liceo scientifico Marconi di Carrara, il comprensivo Folgore da San Gimignano di Siena e gli altri undici istituti che erano stati individuati dalla Regione Toscana — non senza proteste e manifestazioni, come quella del Gonnelli di Gambassi Terme — per essere accorpati ad altre istituzioni del territorio. Lo scorso 23 dicembre la giunta regionale aveva approvato il piano regionale del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2025/2026, “congelando” però i 14 accorpamenti imposti dal governo in attesa che fossero rivisti i numeri della popolazione scolastica.
Per la Regione Toscana, infatti, la stima utilizzata come parametro, per la determinazione del contingente organico di dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi, sarebbe infatti inferiore al dato effettivo comunicato dall’Ufficio scolastico regionale riferito a novembre 2024. E, dunque, gli accorpamenti previsti nel decreto sarebbero basati su conteggi errati.
Il recente decreto-legge datato 16 gennaio ha modificato la disciplina sulla riorganizzazione del sistema scolastico, dando fra l’altro alle Regioni la possibilità di attivare, per il solo anno scolastico 2025/2026, un ulteriore numero di autonomie scolastiche “in misura non superiore al 2,99 per cento del contingente dei posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali e amministrativi, definito, per ciascuna regione per il medesimo anno scolastico 2025/2026, dal sopra indicato decreto interministeriale n. 127 del 30/06/2023” ricorda la delibera della Regione Toscana.
I sindacati hanno accolto la notizia con soddisfazione: « il fatto che la Regione mantenga la sua posizione dimostra che al governo ci si può ribellare» ha commentato Pasquale Cuomo di Fil Cgil . La Uil Scuola Toscana rivendica di aver contestato il calcolo relativo all’attribuzione di autonomie scolastiche, con tanto di ricorso al Tar: «A questo punto ci sentiamo meno soli e più determinati nella difesa delle nostre scuole e dei posti di lavoro», scrivono da Uil Scuola Toscana. Per Claudio Gaudio, segretario generale della Cisl Scuola Firenze-Prato «è difficile immaginare di non poter effettuare gli accorpamenti in futuro e posticipare non risolve i problemi.”
Intanto l’Ufficio scolastico regionale della Toscana ha ufficializzato l’autorizzazione di 13 nuovi percorsi sperimentali quadriennali “4+2” in dieci scuole che hanno costituito le filiere tecnologico-professionali. Si aggiungono ai quattro attivati lo scorso anno, nessuno dei quali è in provincia di Firenze.