Firenze – Costi di affitto troppo alti per 15mila famiglie a Firenze. 2400 sfratti previsti per il 2022. La denuncia di Sunia e Cgil: “C’era tempo per gesitre la situazione”.
In podcast l’intervista a Laura Grandi (Sunia) e a Giancarla Casini della Cgil, a cura di Lorenzo Braccini.
A Firenze c’è una forte emergenza abitativa, la denuncia arriva da Cgil e Sunia. Sarebbero 15mila le famiglie fiorentine che rischiano di non avere più una casa, secondo i dati presentati questa mattina dal sindacato. Lo sblocco degli sfratti con forza pubblica, dopo i 18 mesi di stop dovuti all’emergenza pandemica, sta aggravando la situazione in tutta l’area Metropolitana.
Una combinazione tra gli sfratti, il rialzo dei prezzi dei beni energetici, dei prodotti alimentari e dei beni di prima necessità, l’incertezza per la guerra in Ucraina, la perdita del potere d’acquisto con salari non adeguati, ha portato al boom dell’emergenza abitativa. Gli affitti sono sempre più alti e il caro bollette è una spesa che pesa nelle tasche di molti cittadini. Secondo Sunia, a Firenze, ci sono 800 alloggi disponibili di edilizia pubblica (Erp) che potrebbero essere utilizzati.
Attualmente il 98% degli sfratti sono per morosità e si prevede che il Comune di Firenze si trovi da maggio 2022 con 130 sfratti con forza pubblica al mese, con una previsione di 2400 sfratti convalidati entro l’anno.
Le proposte di Sunia e Cgil riguardano in primis la riattivazione delle commissioni territoriali rispetto agli sfratti per morosità e poi, la riattivazione dei fondi di solidarietà per dare un ristoro a chi non riesce a pagare le utenze. “Sarà necessario uno stanziamento economico da parte del Comune – affermano da Sunia -, per aiutare le famiglie con le bollette: una sorta di bando per un contributo alle utenze che sono andate alle stelle. Inoltre, l’Agenzia sociale per la Casa del Comune di Firenze stenta a decollare per mancanza di abitazioni private disponibili eppure l’agenzia può assumere funzioni importanti e innovative.”
“Si sente infine la necessità che le forze politiche a livello di Area Lode e Area Metropolitana affrontino il vero nodo dell’emergenza casa – concludono da Sunia -: alloggi popolari sfitti, mercato delle locazioni turistiche che asfissia la possibilità dei residenti di trovare una soluzione abitativa, canoni di locazione a prezzi altissimi. Tutti problemi che hanno un’unica causa: la scarsità di alloggi ad affitto sostenibile. In uno stato così di estremo bisogno, abbiamo la necessità di mettere in campo tutte le sinergie possibili, fra Enti Locali, Lode e Organizzazioni Sindacali, provando ad individuare strade nuove per dare una risposta seria ai vecchi problemi ma anche nell’individuare basi per il futuro.”
Gli sportelli del Sunia e della Cgil hanno avuto un alto numero di contatti con persone che hanno fatto richiesta di aiuto per far fronte ai costi dell’abitare. Dal 1° gennaio 2022 al 3 aprile 2022, ci sono stati 872 contatti con persone che si sono rivolte agli sportelli preposti: 44% sono cittadini stranieri; 56% cittadini italiani. Di questi: il 49% sono pensionati (di questi, 80% pensionati al minimo); l’11% partite iva, commercianti; il 27% sono famiglie di lavoratori; 13% cittadini che lavorano irregolarmente (a nero). Di questi cittadini, la quasi totalità lavorava nel comparto turistico (il 34% di questi lavorava come tutto fare nell’accoglienza degli affitti brevi; ma anche come camerieri, gelatai, cuochi).
I pensionati sono quelli più colpiti dal caro bollette, essendo quelli che passano più tempo in casa. Nelle settimane più fredde, qualcuno ci ha detto di passare più tempo, il pomeriggio, nei centri commerciali, per evitare di accendere il riscaldamento in casa. Una signora ci ha riferito che suo marito si è preso una broncopolmonite, per non accendere il riscaldamento. Ma soprattutto, quello che è più indicativo, ci sono tanti anziani che, temendo la bolletta in arrivo, non accendono mai il riscaldamento, per paura di non saper come fare a pagare. Una famiglia di giovani sposi con una bambina appena nata, ci ha riferito di essere tornata a vivere per il periodo invernale con i genitori materni, per poter evitare le spese dell’appartamento.