Il compleanno di Kata senza di lei. Oggi la piccola scomparsa all’ex Hotel Astor di Firenze il 10 giugno scorso, compie 6 anni. Le ricerche e i supplementi di indagine proseguono ma di Kataleya ancora nessuna traccia. La mamma Katherine Alvarez invita in un messaggio sulla sua pagina social “tutti in piazza Puccini alle 18”. Esortando poi a “portare qualsiasi disegno realizzato dai propri figli”, con l’obiettivo di girare “un video ricordo” che Kata “potrà vedere il giorno in cui tornerà a casa”.
dalla ritorsione per una partita di droga andata persa, come suggerì il babbo di Kata ancora in carcere, o per una violenza, allo scambio di persona, fino al contesto in cui viveva la piccola, al centro di un ’racket’ delle camere. Vicenda per la quale la procura di Firenze ha chiesto il processo per quattro persone, tra queste anche lo zio della bimba. Tutti accusati di una serie di estorsioni ai danni di altri occupanti. I pm hanno invece chiesto l’archiviazione a carico dei tre che il 10 giugno scorso erano stati ripresi dalle telecamere mentre si allontanavano dall’edificio di via Maragliano con dei trolley e un borsone dove però non è stato rilevato il Dna della piccola.
Una ricerca quella di Kata, in una Firenze quella da selfie, che con le sue mille telecamere passate al setaccio, ha fagocitato una vita. Nel mezzo un procuratore capo da poco insediato ma che non si dà per vinto e che ha voluto personalmente riprendere in mano fili, testimonianze e ricostruzioni. E una politica che si è allontanata sempre più da quel 10 giugno, forse pensando più all’8 e 9 giugno prossimi. A come venire fuori da una storia che dopo 10 mesi e a due mesi da un’elezione è scomoda da qualsiasi lato la si guardi. Ma da quello di una vita di cui non si conosce sorte, dovrebbe essere obbligo umano, morale e civile prestare più attenzione. Nelle agende politiche di oggi, il compleanno di Kata non è una data da segnalare. Per noi sì in una Firenze che non può e non deve voltarsi dall’altra parte.