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🎧Il G7 passa, Firenze resta: iniziativa di protesta e dialogo lanciata da Sinistra Progetto Comune

“Momenti aperti a tutta la Città, per rilanciare una visione di Firenze attenta ai bisogni di chi la vive. Affitti brevi, trasporti, spazi sociali e pace”. così Dimitrij Palagi di Sinistra Progetto comune nel presentare l’iniziativa “Il G7 passa, Firenze resta”. Sono due gli appuntamenti lanciati oggi: un presidio in Piazza Adua alle ore 17, dove i ministri si fermeranno in seguito a una gita a Monteriggioni, e un’assemblea aperta alla casa del popolo di San Niccolò alle ore 21.

Audio: Marco Fantechi, rappresentate confederazione unitaria di base

Di seguito il comunicato diffuso da Sinistra Progetto Comune in accordo con altri gruppi e movimenti della città:
“Non ci convince lo scontro tra PD e Governo nazionale, come se a livello locale non si potesse già fare molto per bloccare il processo di espulsione della residenza. Queste le dichiarazioni di Marco Fantechi e Alessandro Nannini per la rete “Il G7 passa, Firenze resta”. Gli appuntamenti che verranno lanciati  prevedono per giovedì 14 novembre:
un presidio in piazza Adua alle 17:00
– la presentazione del libro “Turismo insostenibile” di Alex Giuzio, organizzata da Circolo e Comitato di San Niccolò, alle 18:30,
– assemblea cittadina aperta alla Casa del Popolo ARCI di San Niccolò alle 21:00.Mercoledì alle 14:30, inoltre, in concomitanza con lo sciopero nel settore trasporti (personale RFI addetto agli impianti di manutenzione delle infrastrutture) e l’avvio dei lavori del G7, è previsto un momento di protesta che arriverà fino a lungarno Guicciardini.
Al centro delle riunioni di queste settimane c’è sempre stato ovviamente il tema abitativo e degli affitti brevi, così come i bisogni di servizi da parte della cittadinanza. La centralità della mobilità è legata all’impatto anche ambientale dell’industria del turismo, che si accompagna alla privatizzazione del settore e alla sicurezza ferroviaria. San Niccolò rappresenta una zona minacciata dal progetto della riapertura del tunnel sotterraneo che rafforzerebbe la pressione dell’overtourism sull’Oltrarno».

Queste le dichiarazioni di Sauro Poli, avvocato intervenuto per conto del Comitato No Comando NATO né a Firenze né Altrove, di cui riportiamo in calce la nota integrale: «In questi giorni lanceremo una raccolta firme per presentare un esposto ufficiale all’UNESCO, rispetto al progetto di insediamento militare in prossimità dell’area riconosciuta come patrimonio mondiale da tutelare, messa a rischio dai venti di guerra che segnano il nostro tempo».

Queste le dichiarazioni del Comitato Sorvolate e sorvolati di Brozzi, Peretola, Quaracchi, Le Piagge: «I voli sulle nostre teste compromettono la salute e il diritto alle riposo delle nostre famiglie da anni. Qualche mitigazione dei danni, parziale e insufficiente, è arrivata, così come imbarazzate limitazioni rispetto ai voli notturni, ma non basta. Il progetto di una nuova pista è ancora in alto mare e non sembra essere sostenibile. Noi abbiamo però un’urgenza di cui si è smesso di parlare finita la campagna elettorale».
Queste le dichiarazioni della Rete Antisfratto Fiorentina: «La residenza viene espulsa mentre l’emergenza abitativa si traduce in un continuo aumento delle procedure di sfratto. Aderiamo al presidio di giovedì perché il diritto alla casa sia ribadito ogni volta che si parla dell’impatto del turismo sul nostro territorio».
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Nota del Comitato No Nato né a Firenze né altrove:

«Il Comitato “No NATO né a Firenze né altrove” ha incaricato i propri legali di redigere e presentare un esposto ufficiale all’UNESCO contro l’insediamento del Comando NATO a pochi chilometri dal centro storico di Firenze, un sito inserito nella lista del Patrimonio dell’Umanità.

L’iniziativa si inserisce nel quadro delle azioni di protesta organizzate in occasione del G7 del Turismo, evento che si terrà a Firenze il 13, 14 e 15 novembre. Sebbene la città venga esaltata come una “vetrina” delle bellezze artistiche e storiche italiane, l’insediamento del Comando NATO rappresenta per noi un pericolo concreto per il patrimonio culturale fiorentino, esponendolo ai rischi connessi a potenziali scenari di conflitto.

A supporto di questo esposto, il Comitato lancerà una raccolta firme nelle prossime settimane, con l’obiettivo di coinvolgere la cittadinanza e ottenere un sostegno diffuso. Invitiamo quindi tutte le cittadine e i cittadini a sottoscrivere la petizione per rafforzare ulteriormente l’appello che, entro la fine dell’anno, invieremo ufficialmente all’UNESCO.

“La presenza di una struttura militare NATO così vicina al centro storico fiorentino, patrimonio mondiale UNESCO, è un insulto alla bellezza, alla cultura e alla storia millenaria che questa città rappresenta,” dichiara il Comitato. “Firenze non può e non deve essere strumentalizzata come mera facciata per eventi internazionali mentre, sul suo territorio, vengono prese decisioni che mettono a rischio la sua integrità e la sicurezza dei suoi cittadini. Desideriamo ribadire che il nostro Comitato opera con la chiara dicitura ‘né a Firenze né altrove’: non siamo quindi disposti ad accettare l’insediamento del Comando NATO né in Firenze né in qualsiasi altro luogo. Tuttavia, riteniamo che la sua collocazione nelle immediate vicinanze di un centro abitato e in prossimità di un sito UNESCO costituisca un’aggravante ulteriore, che esige una ferma e immediata presa di posizione su ogni livello”.

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