Mar 24 Dic 2024
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Cultura & SpettacoloCinema🎧La 22esima edizione del Florence Queer Festival

🎧La 22esima edizione del Florence Queer Festival

La lotta all’HIV e allo stigma, la ricerca della propria identità, il concetto di famiglia, le vite non binarie e transgender, la gioia di vivere la sessualità in modo libero ed esplicito. Sono solo alcune delle tematiche al centro della 22a edizione di Florence Queer Festival, la  rassegna toscana organizzata da Associazione Ireos , che celebra il meglio della cinematografia LGBTQIA+ con proiezioni e incontri, in programma dal 27 novembre al 1 dicembre al cinema La Compagnia di Firenze, nell’ambito della 50 giorni di cinema. 

Audio: Le direttrici artistiche Barbara Caponi e Elena Magini, Benedetta Albanese assessora alle pari opportunità

La rassegna, organizzata dall’associazione Ireos di Firenze, proporrà 5 giorni di proiezioni ed eventi, spaziando tra film, documentari, cortometraggi con una programmazione che intreccia memoria storica e attualità. Dal fervore rivoluzionario degli anni ‘70 raccontato in “Io non sono nessuno” di Geraldine Ottier che lo presenterà in sala, sulla storia vera dell’attivista Mariasilvia Spolato, prima donna a fare coming out, alla Berlino Ovest anni ‘80 fotografata dall’occhio di Jürgen Baldiga, quando l’Aids entrò nella sua vita in “Baldiga – Unlocked Heart” del regista Markus Stein che sarà in sala per un focus sul tema, passando per le strade di Palermo, dove esiste un luogo che sfida ogni convenzione in “Quir” di Nicola Bellucci, ospite del festival insieme ai protagonisti Ernesto Tomasini, Vivian Bellina e Massimo Milani. Fino alla battaglia di Valentina Petrillo, prima atleta transgender paralimpica italiana protagonista del documentario “5 nanomoli” di Elisa Mereghetti e Marco Mensa. I 23 film presentati in questa edizione spaziano tra generi e storie, offrendo una rappresentazione molteplice e unica della comunità Queer, divisi nelle categorie Miglior lungometraggio, Miglior cortometraggio, Premio Queer Animation e Premio Pride.

Come hanno dichiarato Barbara Caponi e Elena Magini, direttrici artistiche del  festival: “La 22/ma edizione del Florence Queer Festival si svolge in un contesto denso di significati, coincidente con ricorrenze importanti per la comunità LGBTQ+: il Trans Day of Remembrance, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e la Giornata mondiale contro l’AIDS. Queste giornate, lungi dall’essere vuote celebrazioni, diventano un’occasione per ricordare, condividere, rivendicare e alimentare la memoria collettiva. La programmazione del festival si è ispirata a ciò, tracciando una linea narrativa che unisce la qualità cinematografica a una chiara vocazione militante. La riflessione storica sul passato diventa un ponte per affrontare le sfide del presente, dove lo stigma verso le persone sieropositive persiste. Un esempio significativo è la presenza di Daphne Bohémien, drag performer, autrice e attivista che sarà una figura centrale di questa edizione introducendo l’evento e presentando il documentario sulla sua vita, che racconta il percorso verso l’accettazione di sé come persona trans e HIV+. Il tema della visibilità trans, la lotta all’omolesbotransfobia, l’idea di autordeterminazione dei corpi, sono argomenti che ricorrono e attraversano non solo le proiezioni, ma tutte le attività connesse alla rassegna.

Opening e closing

Il festival si apre e chiude simbolicamente con una doppia riflessione sull’AIDS, tema centrale e ancora rilevante. L’inaugurazione, mercoledì 27 novembre, è affidata alla prima nazionale di “Vivre, mourir, renaître” alla presenza del regista Gaël Morel, che sarà presente in sala per salutare il pubblico fiorentino. Presentato al Festival di Cannes del 2024, il film mette in scena un potenziale triangolo amoroso tra Emma, Sammy e Cyril, che viene distrutto dall’emergere della crisi dell’AIDS. Tra giovinezza, amore e malattia, il destino di ogni personaggio prenderà una strada inaspettata. La proiezione sarà preceduta dallo speech introduttivo di Daphne Bohemien, attivista, autrice e performer con un intervento sulla visibilità trans e HIV e una riflessione sull’autodeterminazione dei corpi, stigma sociale e attivismo transfemminista. Domenica 1 dicembre alle 19.45 è in programma “Baldiga – Unlocked Heart” di Markus Stein,  sull’artista e attivista Jürgen Baldiga, fotografo queer della Berlino anni ‘80. Il documentario, attraverso diari, poesie, immagini e i ricordi dei suoi compagni, ricostruisce un ritratto sfaccettato dell’artista, inteso non solo come fotografo pioniere, ma anche come attivista per l’AIDS, impegnato nella lotta contro la stigmatizzazione degli stili di vita gay. Al documentario seguirà una conversazione con il regista Markus Stein in collaborazione con l’Istituto Europeo di Firenze. Chiude l’edizione, la proiezione di “Photo Booth” di John Greyson, un film che unisce l’immaginario queer alla questione palestinese, come netta presa di posizione del festival contro il genocidio in corso a Gaza. Opera surreale e delirante sull’attivismo del queer BDS (boicottaggio, disinvestimenti, sanzioni) come movimento globale guidato dai palestinesi.

I titoli in concorso

Tra i lungometraggi in concorso, oltre al film di apertura, troviamo: “Housekeeping for Beginners” di Goran Stolevski, storia che esplora le verità universali della famiglia, sia quella in cui nasciamo che quella che costruiamo da soli; “Power Alley” di Lillah Halla, che mette al centro la vita di Sofia, diciassettenne promessa della pallavolo che si trova ad affrontare una gravidanza indesiderata.  Inizia così il suo percorso alla ricerca di un modo per abortire, nel Brasile che le nega questo diritto. Supportata dalla comunità LGBTQI+, di cui lei stessa fa parte e a cui appartengono la maggior parte dellə compagnə di squadra, ma attaccata dal resto della società. In anteprima nazionale arriva “Baby” di Marcelo Caetano che segue la vita di un giovane appena uscito da due anni di detenzione in un centro minorile. Abbandonato dalla famiglia per il suo orientamento sessuale, si ritrova da solo per le strade di San Paolo e costretto a inventarsi un modo per vivere. In un cinema porno per uomini gay incontra Ronaldo, che gli fa da mentore nella vita di strada e con il quale inizierà una relazione tormentata.  Infine  “Desire Lines” di Jules Rosskam, un documentario ibrido che mescola interviste, materiali d’archivio e finzione per esplorare la storia complicata e spesso non scritta della sessualità trans maschile.

Per i cortometraggi le anteprime nazionali di “Gender Reaveal” di Mo Matton, una dark comedy dai risvolti inaspettati sulle feste per la rivelazione del sesso di un bambino; dagli USA c’è “Sister Wives” di Louisa Connolly-Burnham, in un contesto arcaico e rigido come quello dell’Utah mormone, due donne della stessa famiglia si trovano a sfidare le regole non dette del desiderio. Una storia che illumina la forza del cambiamento e la scoperta di sé; dalla Colombia arriva “Uli” di Mariana Gil Ríos.  che segue Rafaela, otto anni, la quale incontra Uli, una giovane donna queer. Un corto che esplora il senso di estraneità e la scoperta della libertà. “Safari” di Leonardo Balestrieri (che sarà presente in sala) pone al centro Elia, che gioca il ruolo dell’esca per un gruppo di “cacciatori,” ma presto scopre che la negazione della propria identità ha un prezzo altissimo. In un futuro distopico dove ogni attività “immorale” può essere denunciata è ambientato “Safety State” di Jeanette L. Buck, in cui  una coppia lesbica fugge nel New England. Costrette a fingere di essere sposate con due uomini, trovano salvezza in un’amicizia inaspettata.

Per la categoria Premio Pride, sono in concorso “All that matters” di Coraci Bartman Ruiz, racconto profondo di tre famiglie di persone trans, che attraversano insieme le sfide e le gioie di un percorso di accettazione, trasformando l’affetto in lotta per una società che celebri la diversità; “5 Nanomoli” di Elisa Mereghetti e Marco Mensa, l’incredibile viaggio di Valentina Petrillo, la prima l’atleta transgender con una disabilità visiva a correre con la maglia della Nazionale italiana in una competizione internazionale, che sarà presente in sala. La prima nazionale di “Io non sono nessuno” di Geraldine Ottier, film che racconta con forza e autenticità, la vita di Mariasilvia Spolato, prima donna in Italia a dichiarare apertamente la propria omosessualità.  “Quir” di Nicola Bellucci, ritratto sincero di QUIR, negozio simbolo per la comunità LGBTQI+ palermitana, e della coppia queer che lo gestisce, rifugio per chi lotta per la propria autenticità. Alla presenza del regista e di Ernesto Tomasini, Vivian Bellina e Massimo Milani, protagonistə del film. Infine “Unless we dance” di Fernanda Pineda e Hanz Rippe Gabriele, un omaggio alla danza come risposta alla violenza di Quibdó, Colombia. Una comunità che attraverso il movimento trova la forza per resistere e celebrare la propria cultura afro.