Dopo una stagione che ha visto il raddoppio degli spettatori, torna La città del Teatro della Fondazione Sipario Toscana a Cascina con un cartellone ricco di nomi illustri e l’obiettivo di “coinvolgere il pubblico in un dialogo aperto sul presente” come scrive Cira Santoro Cengic, direttrice artistica del festival. Si inizia l’8 novembre con “Matteotti. Anatomia di un fascismo”, sull’omicidio del deputato a 100 anni di distanza.
Audio: Cira Santoro Cengic, direttrice artistica del festival
Si alza il sipario a Cascina, dove La CittĂ del Teatro-Fondazione Sipario Toscana propone, per la nuova stagione, un cartellone ricco di nomi illustri e tematiche contemporanee.
Come spiega la direttrice artistica, Cira Santoro Cengic, obiettivo è “coinvolgere il pubblico in un dialogo aperto sul presente”. “Dopo il trentennale che ha sancito, nella scorsa stagione, un nuovo corso per La Città del Teatro” – continua la direttrice- “ci ritroviamo a presentare la Stagione 2024/25 con alle spalle un periodo intensissimo sul quale vale la pena spendere qualche parola.
La stagione del trentennale, inoltre, ha visto un incremento di pubblico straordinario: dai quasi 10.000 spettatori complessivi della Stagione 2022/23 si è passati ai circa 19.100 spettatori della stagione 23/24, frutto non solo di una ridefinizione del cartellone, che ha integrato la musica nelle proposte in abbonamento e inaugurato un cartellone fuori abbonamento con i grandi nomi dell’intrattenimento, ma anche per una forte spinta a rilanciare il progetto teatrale con le scuole e le famiglie voluto dal CDA insediatosi nel 2023.  “Dai nomi importanti che formano buona parte del cartellone in abbonamento, cercheremo di transitare verso la migliore produzione del nuovo teatro, senza mai tradire una cifra popolare e inclusiva. Affronteremo temi cruciali come democrazia, crisi climatica e violenza di genere, senza tralasciare riflessioni sul senso di comunità e lo smarrimento dell’individuo contemporaneo, sempre con leggerezza e visionarietà . ”
Si inizia con “Matteotti. Anatomia di un fascismo” (8 novembre 2024) racconta l’omicidio del deputato Giacomo Matteotti a cento anni di distanza. La pièce, firmata da Stefano Massini e interpretata da Ottavia Piccolo, ripercorre le vicende che portarono all’ascesa del fascismo. Con la regia di Sandra Mangini, l’accompagnamento musicale dal vivo dei Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo e le parole di Matteotti, lo spettacolo è un monito contro l’indifferenza e il silenzio che spesso accompagnano l’ascesa di regimi autoritari.
Un’altra proposta d’impatto arriva il 29 novembre con “L’Origine del mondo”, scritto e diretto da Lucia Calamaro. Con Concita De Gregorio, Carolina Rosi e Mariangeles Torres, una pièce intima che esplora il delicato tema della depressione attraverso tre generazioni di donne.
L’11 dicembre, Angela Finocchiaro e Bruno Stori porteranno in scena “Il Calamaro Gigante”, tratto dall’omonimo romanzo di Fabio Genovesi. Si tratta di una storia surreale e coinvolgente in cui i due protagonisti intraprendono un viaggio fantastico alla ricerca di un calamaro gigante.
Il 2025 si apre con Ambra Angiolini protagonista di “Oliva Denaro” (11 gennaio), un racconto di emancipazione tratto dal romanzo di Viola Ardone. La storia si ispira alla vicenda reale di Franca Viola, che negli anni ’60 rifiutò il matrimonio riparatore dopo una violenza subita. Sotto la regia di Giorgio Gallione, lo spettacolo esplora le dinamiche familiari, l’amore e le contraddizioni del desiderio. Nel panorama teatrale spiccano anche le proposte più giovani e sperimentali, come “La Sparanoia” (1° febbraio 2025), uno spettacolo di Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri. Con uno stile dissacrante e ironico, lo spettacolo affronta i conflitti politici e sociali di una generazione disillusa,
incapace di reagire al mondo che la circonda. Un altro spettacolo particolarmente innovativo è “Corvidae. Sguardi di specie” (5 febbraio 2025), di Marta Cuscunà , che utilizza tecniche animatroniche per dare vita a uno stormo di corvi che osserva i danni causati dall’uomo al pianeta.
Dopo il successo dello scorso anno, Pippo Delbono presenterà il 14 febbraio 2025 il suo nuovo spettacolo: “Il Risveglio”, continuum di “Amore” presentato a Cascina lo scorso anno, parla di fragilità , dolore e rinascita. Attraverso testi e poesie personali, Delbono condivide con il pubblico un’esperienza intima che si apre a riflessioni universali sulle cadute e i risvegli della vita. Il 28 febbraio sarà in scena la Prima Nazionale di “Lapocalisse”, uno spettacolo scritto e interpretato da Valerio Aprea su testi di Makkox.
Il 7 marzo, la storica coppia Vetrano-Randisi insieme a Nicola Borghesi porterà in scena “Grazie della squisita prova”, una riflessione sul tempo che passa e il dialogo tra generazioni teatrali diverse. Lo spettacolo è un confronto tra due visioni del teatro, in cui i tre attori recitano sé stessi, offrendo un inno alla vita e alla bellezza del palcoscenico.
Il 13 marzo, il celebre regista e drammaturgo spagnolo Pablo Remón dirigerà Silvio Orlando in “Ciarlatani”, una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo.
Il 21 marzo, Gaia Nanni, sotto la regia di Giuliana Musso, sarà in scena con “La notte dei bambini”. Questo monologo, scritto a quattro mani dalle due artiste e ispirato al trasferimento dell’Ospedale Meyer di Firenze nel 2007, narra una storia di solidarietà e umanità , dove l’attrice si fa portavoce delle voci reali e delle emozioni di coloro che vissero quell’evento. Infine, il 4 aprile, la stagione si chiude con “Re Lear è morto a Mosca”, una produzione corale diretta da César Brie che ricorda la tragica fine di due attori ebrei sovietici, Solomon Michoels e Veniamin Zuskin, giustiziati dal regime staliniano. Uno spettacolo che intreccia storia, poesia e arte in un omaggio struggente al teatro.
Questa stagione promette emozioni forti, tra innovazione e memoria, con riflessioni sui grandi temi della contemporaneitĂ e omaggi alla storia del teatro.
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