Rapporto povertà in Toscana: metà dei toscani che percepivano il reddito di cittadinanza, beneficeranno delle nuove misure entrate in vigore nel 2024. E’ quanto emerge dal rapporto di “Povertà e inclusione sociale in Toscana” dell’Osservatorio sociale regionale, esposto oggi a Firenze. A fronte di una riduzione della povertà assoluta dell’1,5% dal 2021 fino al 2022, si aggravano però nel 2023 le condizioni legate all’incremento dell’inflazione.
Audio: Serena Spinelli, assessora regionale alle politiche sociali
Il rapporto è stato presentato oggi a Firenze, in Regione, nel corso di un incontro al quale ha partecipato Serena Spinelli, assessora regionale alle politiche sociali. La fotografia statistica è dedicata in gran parte al 2022, ma contiene anche un’indagine campionaria realizzata da Irpet a maggio 2023, su un campione di 1500 famiglie e un aggiornamento sulle misure di contrasto alla povertà .
La percentuale di cittadini toscani in condizioni di povertà assoluta sulla base dei redditi fino al 2022 diminuiscono, dal 6% nel 2021 al 5,5% nel 2022. Un miglioramento dovuto al ritorno del Pil ai livelli pre pandemici, al miglioramento del mercato del lavoro e alla crescita dell’occupazione. Emergono però secondo l’indagine irpet di maggio 2023, delle difficoltà legate all’incremento dell’inflazione, iniziato con la guerra russo ucraina, che ha provocato un cambio di abitudini nei cittadini toscani: innanzitutto una graduale riduzione dei consumi sia di beni essenziali (come acqua, gas, luce) sia per svago e tempo libero: secondo l’indagine irpet il 33% del campione a rinunciato completamente a gite e viaggi, il 37% alle spese per ristorazione e tempo libero, il 35% all’acquisto di mobili, articoli e servizi per la casa. Il 53%, infine, dichiara una contrazione dei consumi di luce e gas.Se si misura la povertà attraverso 4 dimensioni: benessere-reddito, condizioni di salute-abitative, condizioni lavorativo-educative e accesso ai beni essenziali, il 10,9% delle famiglie toscane risulta essere in una situazione di “deprivazione cumulata”, mentre il 14,3% è a rischio povertà o esclusione sociale.
Rispetto a questi fenomeni fino al 2023 la principale misura di contrasto è stata il reddito di cittadinanza di cui al primo novembre 2023 risultava percepito da 35.324. Secondo le stime del rapporto i beneficiari delle nuove misure ovvero l’assegno di inclusione e supporto per la formazione e il lavoro attivo dall’1 gennaio 2024, che hanno criteri più restrittivi diventeranno la metà .
Quando le viene chiesto come faranno la regione e il comune a supportare chi non può percepire questi aiuti, Serena Spinelli risponde che sia necessario: “continuare a costruire capacitĂ di accoglienza e ascolto.” e prosegue dicendo: ” Lo stiamo giĂ facendo tra lavoro e sociale, abbiamo bisogno di acquisire un linguaggio comune, per utilizzare i diversi fondi in maniera integrata. Consentitemi di dire che le regioni ancora, purtroppo, non battono moneta. Al momento noi riteniamo che il governo stia agendo in contrapposizione alle necessitĂ del paese”. Spinelli ritiene preoccupanti due dati in particolare, la situazione educativa: “trascurata a livello nazionale” e la situazione abitativa, visto l’aumento degli affitti, “una questione della massima urgenza”.Â
Il rapporto è frutto di un lavoro collettivo del gruppo “Povertà ed esclusione sociale” dell’Osservatorio sociale regionale della Regione Toscana, in collaborazione con ANCI Toscana, IRPET, Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza, Caritas Toscana e Università di Siena, con contributi dell’Università di Pisa, di Firenze e Torino, di Oxfam Italia e FioPSD.