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🎧Violenza giovanile in Toscana: ecco i dati allarmanti dal Cnr di Pisa

Violenza giovanile in Toscana: ecco i dati allarmanti dal Cnr di Pisa

Più di 60 mila ragazzi toscani avrebbero partecipato a risse, 5 mila avrebbero colpito un insegnante: sono alcuni tra i dati  più allarmanti che emergono dal recente studio Espad Italia, condotto dall’istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa  su un campione di ragazzi dai 15 ai 19 anni in Toscana. In crescita l’uso di armi. 

Audio: servizio di Viola Giacalone

Secondo i dati dello studio Espad Italia, condotto dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, quasi 61 mila ragazzi, il 40%, hanno dichiarato di aver partecipato a risse nel corso della loro vita. Un dato che colloca la Toscana in linea con il resto d’Italia per quanto riguarda questo tipo di episodi. Ma non è tutto. Espad ha rilevato che circa 50 mila studenti hanno avuto gravi problemi nei rapporti con amici, genitori o insegnanti. Emerge anche un dato allarmante: 16 mila ragazzi hanno partecipato a scontri di gruppo, e altrettanti hanno ammesso di aver commesso furti dal valore di almeno 10 euro. Oltre 14 mila giovani, il 9,1%, hanno avuto problemi con la polizia o segnalazioni al prefetto, mentre quasi 10 mila hanno danneggiato intenzionalmente beni pubblici o privati. Rispetto alla media nazionale, alcuni comportamenti sono meno diffusi in Toscana. Ad esempio, il 4,9% degli studenti toscani – circa 8 mila – ha ferito gravemente qualcuno, contro una media nazionale del 5,8%. E ancora, 5 mila giovani hanno utilizzato un’arma per ottenere qualcosa, una percentuale leggermente inferiore rispetto alla media italiana. Tuttavia, non mancano aspetti preoccupanti, come il fatto che circa 5 mila studenti abbiano colpito un insegnante, con una prevalenza simile tra ragazzi e ragazze.

La Repubblica Firenze riporta il commento di Sabrina Molinaro, coordinatrice italiana del progetto Espad, che ha espresso grande preoccupazione: “I dati sugli atti di violenza mi hanno colpita, non solo per la loro ampiezza, ma anche per il piccolo divario di genere osservato. Le ragazze sono quasi al pari dei coetanei maschi in molti comportamenti violenti. È allarmante anche la crescente diffusione dell’uso di armi tra i giovani. Molinaro sottolinea anche che le ragazze, rispetto ai ragazzi, riferiscono più spesso di aver avuto gravi problemi relazionali o di aver avuto rapporti sessuali non protetti, un altro tema affrontato dallo studio. Infine, l’uso delle tecnologie apre un nuovo fronte di preoccupazione: circa 15 mila ragazzi hanno assistito a scene di violenza filmate con un cellulare, e 4 mila hanno dichiarato di averle riprese loro stessi.

 

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