Svolta nel caso Maati Moubakir: sono partiti i primi avvisi di garanzia nei confronti di due giovani ventenni italiani di seconda generazione e residenti a Campi Bisenzio. La Procura di Firenze li accusa di omicidio in concorso, ma non sono ancora stati fermati.
Sono stati indagati due ventenni di Campi Bisenzio per l’omicidio di Maati Moubakir, il 17enne residente a Certaldo, morto accoltellato all’alba di sabato scorso e ritrovato da un camionista in Via Tintori, a Campi. Secondo quanto emerge, l’ipotesi è di concorso in omicidio volontario. I due, nati e cresciuti in Italia, e individuati nell’ambito delle indagini dei carabinieri della compagnia di Signa insieme al nucleo investigativo di Borgo Ognissanti, avrebbero ricevuto un avviso di garanzia. Al momento saranno seguiti da avvocati d’ufficio, mentre la famiglia di Maati, seguita da un psicologo incaricato dalla Società della salute Empolese-Valdelsa, si riserva di nominare un proprio consulente medico legale.
E sarà proprio l’autopsia disposta dalla procura per il 2 gennaio presso l’istituto di Medicina legale di Firenze, a fornire maggiore chiarezza nella dinamica dell’aggressione con diverse armi da taglio. Nella ricostruzione dell’accoltellamento, gli inquirenti stanno prendendo in esame anche il cellulare della vittima per capire se la lite sia nata dentro o fuori la discoteca Glass Globe dove Maati Moubakir ha passato la serata e i cui titolari riferiscono di non aver visto nessuno in strada intorno alle 4 del mattino, alla chiusura del locale.
Ma le parole “Ti ammazzo” riecheggiano ancora da quella via dove, si dovrà chiarire, il ragazzo è stato colpito a morte oppure trascinato in un lago di sangue. Fondamentali saranno infine le testimonianze di chi vive nei pressi, come quella di una badante che ha udito un botto, urla e lo sgommare di un auto a tutta velocità in direzione Firenze. A bordo i probabili autori del massacro operato con cocci di vetro, lame o spranghe aguzze, una violenza che sta lasciando tracce sempre più evidenti