25 novembre – Cortei, passeggiate, flash mob, rassegne. Tutto all’insegna del rumore sonoro e sociale. La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a pochi giorni dal femminicidio di Giulia Cecchettin, porta nelle piazze italiane migliaia di persone.
A Roma uno dei momenti clou della giornata con l’appuntamento per le 14,30 al Circo Massimo da dove partirà il corteo promosso da ‘Non una di Meno’ per arrivare a piazza San Giovanni. Per chi rimane a Firenze segnaliamo l’appuntamento in Piazza Santissima Annunziata alle h 16 e 30, manifestazione del @movimento_Saf!
Questa mattina al Polo Morgagni dell’Università si è tenuto «La forza delle scarpe rosse: simbolo di resistenza contro il femminicidio». Dalla sera l’edificio del rettorato in piazza San Marco sarà illuminato di rosso.
Alle 10.30 La firma dell’ appello “Liberate Narges Mohammadi – Contro ogni violenza”. Con il Premio Nobel per la Pace 2022 Oleksandra Matviichuk e in Piazza Duomo performance live di face painting realizzata da Alessandra Lari
Evento «Fermiamo la violenza» anche in Manifattura Tabacchi nell’ambito del festival L’eredità delle donne
A Castelfiorentino ricordato al Teatro del Popolo il femminicidio di Klodiana Vefa, avvenuto il 28 settembre scorso. Alle 12.30 «un minuto di rumore»: il flash mob in piazza della Signoria a Firenze.
Camminate rumorose, drappi rossi ed eventi culturali in programma anche nel corso del pomeriggio per una giornata che deve rimanere presenta tutto l’anno nei suoi contenuti, nelle sue grida e nell’urgenza di politiche e misure economiche contro la violenza sulle donne.
Cosa è successo? Storie e voci per capire quello che accade. Il nuovo Podcast di Controradio a cura di Raffaele Palumbo. In onda il sabato alle 13:20 in coda al GR nazionale e la domenica in replica alle 17:10. 25 novembre 2023. La giornata di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne assume quest’anno una efficacia forse mai vista. Complice la drammatica cronaca di questi giorni, i dati sul femminicidio che in questo 2023 sono stati gravissimi, ma soprattutto grazie ad una nuova generazione di ragazze a cui non bastano più gesti simbolici e minuti di silenzio.