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2mila educatori a rischio nei servizi sociali a Firenze

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Partecipata assemblea Fp Cgil. Il sindacato: “Costa 1.800 euro il corso obbligatorio coi nuovi criteri di abilitazione, Regione e parti datoriali stanzino risorse ad hoc: il peso delle nuove regole non cada solo sui lavoratori”

Sono educatori che lavorano negli appalti di servizi per il pubblico e il privato sociale (scuola, attività domiciliari, per anziani, disabili, marginalità): e adesso il loro lavoro è a rischio perché, per essere riconosciuti come tali, se sprovvisti di laurea in Scienze della Formazione devono fare in tre anni un apposito corso di formazione universitaria di 60 crediti presso una Facoltà di Scienze della Formazione. Costo del corso: 1.800 euro. In base alle indicazioni contenute nell’ultima Legge di Bilancio, ci sono delle clausole di salvaguardia che eviterebbero licenziamenti e demansionamenti degli educatori in servizio; ma il timore è che potrebbero rivelarsi inefficaci: in caso di nuovi bandi, i lavoratori senza i nuovi requisiti (circa 6mila in Toscana, di cui 2mila tra Firenze e provincia) sarebbero penalizzati.

Ieri pomeriggio a Firenze, in una assemblea convocata dalla Fp Cgil presso il Dipartimento di Scienze della Formazione in via Laura, si sono ritrovati nuemerosi lavoratori e lavoratrici, che hanno manifestato il loro disappunto e le loro preoccupazioni per l’incertezza sul proprio destino e per i costi del corso. La Fp Cgil (che dal 2016 denuncia i rischi contenuti nell’apposito disegno di legge poi approvato in Legge di Bilancio) chiederà un incontro alle controparti datoriali e alla Regione Toscana affinché stanzino risorse ad hoc per sostenere le spese dei corsi di formazione (come hanno già fatto altre Regioni in Italia) necessari per i lavoratori e la loro abilitazione: il peso delle nuove regole non cada solo sugli educatori.

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