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37a edizione del ValdarnoCinema Film Festival

37a edizione del ValdarnoCinema Film Festival fino al 29 settembre 2019. La selezione artistica, quest’anno sotto la guida del nuovo direttore Paolo Minuto, ruota intorno alla tematica della diversità, che è il filo conduttore di questa edizione.

Si alza il sipario sulla 37a edizione del ValdarnoCinema Film Festival, la storica kermesse che si svolgerà nella città di San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, fino  al 29 settembre 2019. La selezione artistica, quest’anno sotto la guida del nuovo direttore Paolo Minuto, ruota intorno alla tematica della diversità, che è il filo conduttore di questa edizione.

Da segnalare l’evento speciale che vede la proiezione dell’acclamato Bangla di Phaim Buyan (Nastro d’argento 2019 per la Miglior Commedia), un film dai toni leggeri e sofisticati, capace di trattare con originalità la questione della multietnicità. A seguire, il giovane regista romano di origine bengalesi incontrerà il pubblico.

Il Premio Marzocco alla carriera, invece, verrà assegnato a Claudio Caligari, il regista di culto scomparso prematuramente nel 2015 dopo una filmografia di appena tre titoli. Outsider del cinema italiano, Caligari in poco più di trent’anni ci ha regalato veri e propri film di culto entrati a fare parte del nostro immaginario collettivo. Quello del ValdarnoCinema Film Festival vuole essere soprattutto un premio alla vita che il cineasta ha dedicato al cinema, più che alla sua carriera artistica. A rendergli omaggio anche la proiezione del documentario Se c’è un aldilà sono fottuto – Vita e cinema di Claudio Caligari di Simone Isola e Fausto Trombetta, presentato in concorso a Venezia classici all’ultima edizione della Mostra Interazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e qui in anteprima regionale. Il Premio verrà ritirato da uno degli attori della cosiddetta “banda Caligari” e dalla sceneggiatrice Francesca Serafini.

Largo spazio anche alla serialità, ormai un vero e proprio caposaldo del cinema di oggi. Il regista Giuseppe Gagliardi, infatti, presenterà al pubblico la serie tv 1994, sua ultima fatica, che sarà disponibile su Sky Atlantic a partire da ottobre. L’obiettivo è quello di spiegare i meccanismi che muovono la nascita e la produzione di un racconto audiovisivo seriale.

Molti film in concorso, sia tra i lungometraggi che tra i corti, sia tra i film di finzione che tra i film documentari, hanno direttamente o indirettamente questo tema conduttore. Non si tratta di discutere e far discutere retoricamente, ma piuttosto questo tema si impone perché è attuale e, in fondo, lo è sempre stato. Ragionare, quindi, sulla propria identità e sulla collettiva capacità di integrare, oltre che di essere integrati individualmente, non solo da un punto di vista etnico ma, ancor più con urgenza, da un punto di vista sociale. Integrati, sia chiaro, non deve voler dire omologati, ma far parte, con le proprie identità e idee, della comunità civile, essere cioè parte attiva del “bene comune”.In quest’ottica si inseriscono, tra gli altri, Selfie di Agostino Ferrente, Dafne di Federico Bondi, Normal di Adele Tulli, In viaggio con Adele di Alessandro Capitani, Be Kind di Sabrina Parravicini e Nino Monteleone, Ovunque proteggimi di Bonifacio Angius, Il pittore della tenda di Renato Lisanti. Il film per l’incontro con gli studenti delle scuole è Nessuno mi troverà di Egidio Eronico (2015). È un film sull’introverso e geniale fisico Ettore Majorana, scomparso da giovane, già docente universitario e collega di Enrico Fermi. A suo modo anche lui era “diverso”.

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